venerdì 09 ottobre 2015
Saremar, per Deiana mozione di sfiducia dei Riformatori
LA MADDALENA. I Riformatori chiedono le dimissioni dell’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. «Non c'è alternativa – dichiara il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri.
LA MADDALENA. I Riformatori chiedono le dimissioni dell’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. «Non c'è alternativa – dichiara il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri –. Mozione di sfiducia all’assessore Deiana. Negli ultimi incontri alla Maddalena, Carloforte e Calasetta è emerso che Deiana non è più in grado di dare garanzie ai lavoratori che sono stati inopinatamente licenziati, mentre sarebbe stato opportuno attuare il ricollocamento evitando il licenziamento anche in caso di privatizzazione. I lavoratori rappresentano un patrimonio della società e il licenziamento rappresenta un ingiustificato doppio regalo agli armatori che parteciperanno alla gara».
I Riformatori galluresi hanno chiesto ai colleghi in Consiglio regionale di presentare formale mozione di sfiducia. «Considerando che non sono arrivate risposte alle interrogazioni scritte e viste le dichiarazioni nelle sedute pubbliche alle quali ha partecipato Deiana – aggiunge Pileri – come nel caso dell'incontro di Carloforte, non condividendo l'impostazione della giunta che ritiene che la privatizzazione sia la giusta strada per risolvere il problema del trasporto pubblico locale, abbiamo chiesto al nostro gruppo in Consiglio Regionale di presentare al immediatamente la mozione di sfiducia».
E sempre sulla vertenza Saremar arriva un’interrogazione del consigliere regionale di sinistra sarda Alessandro Unali. «Vogliamo sapere quali provvedimenti intende intraprendere la Regione per porre fine alla drammatica situazione in cui si trovano i lavoratori della Saremar che hanno ricevuto la lettera di licenziamento». E la nota di Willima Zonca, Uil trasporti. «Chiediamo la revoca delle lettere di licenziamento, notificate ai dipendenti nei giorni scorsi, al fine di creare un clima distensivo durante la procedura di gara.Ciò sarebbe in linea con quanto accaduto in altre realtà nazionali, dove il passaggio del personale, dalla società cessante a quella subentrante, è stato definito con l'aggiudicazione della gara di appalto salvaguardando i livelli occupazionali e retributivi». (a.n.)
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