mercoledì 5 aprile 2017


lunedì 13 febbraio 2017

Pileri: «Ferme le pratiche del Piano casa»

I Riformatori segnalano sentenze e interpretazioni contrastanti sugli interventi nelle zone turistiche.

OLBIA. Parte dai Riformatori della Gallura l’ennesima polemica sull'applicazione del Piano casa. «Da una parte La sentenza della Corte Costituzionale dell'estate 2016 che sta creando non pochi problemi per la posizione assunta dagli uffici preposti alla tutela paesaggio e dalla Soprintendenza – dice Giovanni Pileri, coordinatore gallurese – dall'altra la sentenza del Consiglio di Stato del 15 novembre 2016, favorevole all'applicazione del piano casa che però, a seguito di un'interpretazione restrittiva, di fronte ad una latitanza ingiustificata della Regione nel difendere la legge sul Piano casa, non viene applicata. Il tutto ha comportato il blocco totale del rilascio dei permessi di costruire delle centinaia di pratiche non ancora definite che usufruendo del Piano casa avrebbero dato una importante boccata di ossigeno, come avvenuto negli ultimi anni, alle attività produttive per gli interventi nelle zone turistiche». «Tutto questo è inammissibile – aggiunge Pileri – non è possibile che il consiglio regionale non riesca a difendere, a modificare, ad aggiornare una propria legge per difendere il diritto di certezza dei cittadini».
I Riformatori chiedono non solo che venga posta fine a questa discrezionale interpretazione delle Soprintendenze ed Uffici Tutela paesaggio su atti e leggi pregresse. «Abbiamo predisposto una interrogazione da presentare in consiglio regionale all'assessore all'Urbanistica affinché venga presa una posizione chiara ed univoca con lo sbocco delle pratiche in itinere – aggiunge Pileri – stiamo inoltre predisponendo una proposta di legge da presentare regionale per reinserire nel piano casa i piccoli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti e obsoleti in zona F demagogicamente cancellato dall'attuale maggioranza, con precise condizioni per il rispetto dell'ambiente e con il vincolo che gli oneri concessori, che potrebbero ulteriormente essere incrementati, destinandoli per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture scolastiche».
fonte la Nuova Sardegna

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