domenica 20 giugno 2021

«La sanità carente compromette anche il turismo»

«La sanità carente compromette anche il turismo»


Arzachena. Pileri in campo a sostegno dell’amministrazione Il leader dei Riformatori: «Garantire guardia medica e dialisi»

ARZACHENA. «Non è accettabile che la mancanza di medici possa diventare una scusante per giustificare la mancanza di un servizio essenziale nei vari territori della Gallura, anche perché raggiungere il pronto soccorso con la viabilità sovraccarica diventa un’impresa ed espone le persone a rischi inaccettabili». E mette in pericolo il turismo. Sul caso sanità ad Arzachena e nell’intera Gallura, sbotta anche Giovanni Pileri, l’ex assessore regionale che coordina i Riformatori di Gallura e Monte Acuto. Di fronte al disastro gallurese, anche se in buone maniere dice al governo regionale, sostenuto dagli stessi Riformatori, che servono risposte: «Bisogna superare questa drammatica e insostenibile situazione. Abbiamo già interessato i nostri rappresentanti in consiglio regionale per attivare un tavolo di confronto con l’assessore competente». Anche perché lo stato della sanità gallurese «oltre generare un disservizio sul diritto alla salute, compromette l’immagine di un territorio turistico per eccellenza che dovrebbe garantire un servizio sanitario al top rispetto ad altre località meno blasonate». Chissà se qualche risposta arriverà domani, quando si riunirà di nuovo la conferenza socio-sanitaria territoriale convocata dal sindaco Roberto Ragnedda, alla quale sono attesi l’assessore Mario Nieddu e i vertici dell’Ats. Pileri ricorda i servizi essenziali non garantiti, a cominciare dalle guardie mediche e dall’assistenza ai dializzati. «Le battaglie portate avanti dagli amministratori locali, come quella del consiglio comunale di Arzachena – dice l’ex assessore regionale gallurese – devono essere supportate, in maniera trasversale da tutte le forze politiche locali e regionali. Oggi, infatti, i residenti che hanno necessità di assistenza durante le ore notturne oppure i turisti che gravitano nelle nostre zone costiere non hanno la possibilità di un intervento immediato, che viene fornito dalle guardie mediche, e sono costretti a recarsi nei pronto soccorso incrementando il sovraccarico e l’intasamento degli stessi presidi con file di diverse ore prima di essere sottoposti a una visita. In momento di emergenza sanitaria come questo in cui soprattutto i turisti cercando la serenità sanitaria e una copertura nel periodo di vacanza, ci troviamo invece di fronte a un sistema di assistenza che non sta funzionando». Pileri ricorda che una sanità funzionante è fondamentale per l’industria turistica che ruota intorno alla Costa Smeralda. «Non è pensabile – conclude – che i territori costieri della Gallura, che nel periodo estivo decuplicano la loro popolazione, non abbiamo un adeguato sistema sanitario per gestire la prima emergenza dei vacanzieri. Ormai chi prenota le proprie vacanze verifica preliminarmente il livello di assistenza sanitaria delle località prescelte, altrimenti le scarta».