mercoledì 22 agosto 2007

“ACQUA”


Bollette pazze ??

“Pensionati, giovani coppie” che dovrebbero pagare in base ai consumi bollette al di sotto dei
100 € annui ricevono bollette e cartelle esattoriali con importi che superano 300 € e a volte 500 €.
Qual’è la spiegazione?
Semplici errori degli addetti al controllo dei contatori che non vengono effettuati o dei dipendenti che compilano le bollette ai terminali? O forse il tutto è frutto di una strategia che, per far quadrare il bilancio e diminuire le perdite di Abbanoa, vuole caricare i costi sull’utenza?
Questa è la riflessione del consigliere Regionale di Forza Italia On. Giovanni Pileri.
Il gestore unico del servizio idrico integrato nasce a seguito della normativa Nazionale (legge Galli ora DLgs 152/2006) e Regionale legge n° 29 del 17 Ottobre 1997.
Successivamente con la fusione di ESAF e altre società di gestione nasce Abbanoa S.p.a., quale soggetto affidatario in house.
Inoltre al di là degli errori materiali voluti o no relativi al calcolo annuo dell’ acqua, una delle prime azioni è stato l’aumento delle tariffe dell’acqua con percentuali variabili dal 16% al 40%, che aumentano in modo esponenziale al di sopra dei 250 mc di consumo annuo per utenza.
Infatti, prosegue Giovanni Pileri, la tariffa pari a 0,26 € fino a 70 mc di consumo annuo, passa a
1,90 € oltre i 250 mc di consumo annuo, che vengono superati abbondantemente in un nucleo familiare medio di quattro persone.
Ovviamente va aggiunta la quota per servizio depurazione pari a 0,3 €/mc.
La strategia che deriva dalle tariffe approvate con delibera ATO del 25/09/2006 è la seguente:
- da una parte si utilizza il parametro di 200 mc annui per una famiglia media di 4 persone per fare scattare, oltre questo valore, aumenti consistenti delle tariffe utilizzando quindi un consumo medio basso per famiglia che invece dovrebbe essere almeno di 400 mc annui e quindi gli aumenti dovrebbero scattare oltre tale soglia;
- dall’altra si presentano bollette a pensionati che vivono da soli o in coppia con consumi ipotetici che superano abbondantemente i 400 mc.
E’ evidente che in questo caso la bollettazione risulta viziata in partenza da tariffe troppo alte che scattano oltre 200 mc e dal fatto che una coppia non dovrebbe superare mediamente 150-200 mc di consumo e che nel caso di pensionati che vivono da soli normalmente non dovrebbe superare i 100 mc.
Quindi oltre le bollette erroneamente compilate, poiché non derivanti da una puntuale lettura dei contatori, è da contestare anche il criterio di calcolo e la tariffazione che risulta troppo alta oltre i 200 mc.
Appare altresì del tutto evidente, da un’ attenta lettura dei bilanci Abbanoa che l’aumento del debito, 191 milioni di euro del 2005 e 311 milioni di euro nel 2006 e la perdita di esercizio variabile da 7 a 10 milioni di euro annui impongono una riflessione, sulla gestione dell’ ente che a distanza di due anni non fa intravedere sostanziali migliorie di bilancio ma che continua a scaricare le perdite sulla pelle degli utenti.
Quindi, continua l’ On. Pileri, ritengo doveroso sostenere le contestazioni dei sindaci che si sono attivati per dare voce al disappunto dei cittadini sulle “bollette pazze”. Nei prossimi giorni presenterò una interpellanza in consiglio Regionale e chiederò come vice presidente della IV commissione l’ audizione dell’assessore Regionale ai lavori pubblici Mannoni per riferire sulla situazione che stà comportando gravi disagi agli utenti di tutta la Sardegna.
L’ On. Pileri conclude, rimarcando la necessità che la Regione intervenga sia a livello normativo che, gestionale e finanziario per ridurre e possibilmente eliminare i disservizi che si stanno riversando su un’ utenza incolpevole che si vede notificare sempre più spesso pagamenti troppo esosi rispetto ad un sevizio indispensabile, come la fornitura dell’acqua, al di fuori da ogni logica tariffaria commisurata al servizio erogato e ai consumi effettivi.
Se è vero che l’acqua è un “ bene prezioso”, conclude Pileri, è altrettanto vero che l’erogazione dell’acqua deve essere garantita a tutti i cittadini con particolare riferimento alle classi meno abbienti che oggi, nonostante siano previste quote agevolate, rischiano di essere le più penalizzate vista la difficoltà relativa al controllo di bollette sempre più sballate.