martedì 15 marzo 2022

«Carburante, lo Stato tagli le accise»

La proposta dei Riformatori galluresi: «Bisogna sostenere i cittadini e le imprese»


OLBIA. Serve riconoscere al più presto la condizione geografica, culturale, sociale ed economica della Sardegna. Lo sostengono i Riformatori della Gallura, guidati dal coordinatore Giovanni Pileri. Inoltre, sempre secondo i Riformatori, lo Stato dovrebbe ora tagliare le accise per far fronte ai prezzi folli del carburante. «La Sardegna è un’isola, ma troppo spesso lo Stato e le istituzioni dimenticano questa condizione – commenta Pileri –. Per questo attendiamo che la prossima settimana il Parlamento si pronunci a favore del riconoscimento del principio di insularità in Costituzione». Insieme alla storica battaglia dei Riformatori, Pileri ribadisce anche la necessità di puntare all’autogoverno dell’economia e dei collegamenti, a una continuità territoriale idonea, ad agevolare la commercializzazione dei prodotti sardi nel mercato italiano ed europeo e a riattivare una vertenza per lo sgravio sulle accise. «Sto ascoltando il grido di disperazione di diversi imprenditori del settore marittimo, della pesca, dell’agricoltura e dell’artigianato – continua Giovanni Pileri –. Lamentano l’impossibilità di garantire la sopravvivenza delle aziende soprattutto per il caro carburanti e per il lievitare del costo dell’energia. Se non ci sarà una risposta da parte dello Stato, sarà necessario mobilitarsi per evitare la morte delle attività. C’è stato un incremento vertiginoso del costo del carburante sui quali ormai grava una quota di circa 40 centesimi di Iva e 65 centesimi di accise oltre Iva. Contestiamo il fatto che lo Stato, in una situazione “di mercato alterato dalla guerra”, applichi nuove accise e Iva anche sugli incrementi di prezzo di carburante che sono lievitati in maniera esponenziale e che sono già abbondantemente gravati dalle tasse». I Riformatori lanciano la loro proposta. «Basterebbe, con un semplice decreto, tagliare le accise di 30-40 centesimi per dare un sostegno immediato ai cittadini, alle imprese e agli autotrasportatori senza oneri per lo Stato, che sta incassando queste somme in più rispetto a qualche mese fa e che quindi non avrebbe perdite rispetto al passato – conclude Pileri –. È come se lo Stato in questa situazione stia speculando, incrementando i propri introiti. Se lo Stato non interverrà, chiediamo che, nelle more di compensazioni statali, sia la Regione ad attivarsi con misure compensative quali la riduzione delle tasse comunali per le attività che potranno giustificare le perdite dovute a tale situazione, la sospensione della tassa di possesso o bollo ma anche il congelamento del pagamento dell’Irap regionale che incide per 3,9 %, che potranno essere compensate trattenendo eventuali uscite regionali a favore dello Stato».