mercoledì 5 aprile 2017


martedì 01 aprile 2017

Punto nascita, i Riformatori: «Continuiamo a combattere»

LA MADDALENA. «È inaccettabile la bocciatura del nostro emendamento Salva Punto nascite». Commenta in questo modo il voto contrario dell’aula Giovanni Pileri, segretario provinciale dei Riformatori.


LA MADDALENA. «È inaccettabile la bocciatura del nostro emendamento Salva Punto nascite». Commenta in questo modo il voto contrario dell’aula Giovanni Pileri, segretario provinciale dei Riformatori.«Il consiglio regionale , o meglio una maggioranza priva di sensibilità umana e politica ha raso al suolo le speranze che erano state riposte nell’emendamento che avevamo presentato alla legge finanziaria – aggiunge –. Avevamo chiesto una briciola di attenzione per un territorio spesso calpestato e sfruttato dallo Stato e dalla Regione. È stata un’occasione persa per dare credibilità a una giunta e in particolare all’assessore alla Sanità che non aveva neppure considerato l’ipotesi della deroga, ma che con l’approvazione dell’emendamento avrebbe potuto, con poche risorse, dare una risposta importante alle mamme maddalenine. Non una scelta dettata da problemi finanziari o legislative ma da demagogia politica e indifferenza. Non bisogna però fermarsi davanti ad una bocciatura, bisogna continuare a combattere».

fonte la Nuova Sardegna


domenica 19 marzo 2017

Riforma sanitaria: un emendamento salva Punto-nascita

I Riformatori chiedono il turn-over per garantire l’assistenza Ma sul caso La Maddalena l’assessore Arru è irremovibile.
LA MADDALENA. La deroga che avrebbe dovuto salvare il Punto nascita appare sempre di più una roba da fantapolitica. L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, è stato chiaro. Non intende presentare la richiesta a Roma. L’ospedale isolano non ha i parametri perché il ministero la approvi. Poco importa se l’isola d’Elba, 160 parti all’anno, l’abbia invece ottenuta. E se l’impegno a presentarla fosse stato garantito da Arru anche ai consiglieri regionali Piefranco Zanchetta e Giuseppe Meloni. Impegno cristallizzato da post su Fb e dichiarazioni alla stampa. L’ultima spiaggia è adesso un emendamento dei Riformatori alla riforma sanitaria regionale.
L’emendamento. Dopo l’interrogazione alla Camera del deputato Pierpaolo Vargiu, piaciuta solo a metà perché ammetteva l’insicurezza del Punto nascita e l’inattuabilità della deroga, i Riformatori provano a salvarlo con un emendamento e un approccio diverso al problema.
Hub e spoke. Il punto di partenza è la considerazione dell’ospedale di Olbia come hub, un centro di eccellenza in cui convergono i casi complessi dai centri periferici come La Maddalena, gli spoke, nei quali vengono garantiti servizi essenziali come il Punto nascita. «Per fare questo servono dei fondi per garantire un turn over del personale essenziale per la sicurezza del parto: anestesista, ostetrico, pediatra e ginecologo – spiega il coordinatore gallurese dei Riformatori Giovanni Pileri –. Personale che potrebbe arrivare anche da altre strutture ospedaliere con numeri di parto in linea con gli standard di sicurezza e garantendo tra l’altro un servizio 24 ore su 24 di anestesiologica, indipendentemente dal Punto nascite. L’emendamento prevede la copertura finanziaria con 1 milione di euro annui».
Rimborsi. I Riformatori pensano anche ai casi di gravidanze per cui serva l’assistenza da Olbia. «Presenteremo un secondo emendamento che prevede che qualora le mamme debbano recarsi fuori dalla Maddalena o Carloforte per partorire, a seguito di situazioni particolarmente a rischio, sia garantito il rimborso per le spese sostenute. Riteniamo che questi emendamenti possano dare una risposta concreta e immediata alle mamme maddalenine e ci auspichiamo vengano votati all’unanimità dagli altri consigleri regionali. Questa battaglia non può avere colore politico».
E un fatto di cronaca di ieri, il caso del giovane di Fordongianus in coma dopo una caduta e per la cui assistenza l’elicottero non ha potuto alzarsi in volo per il maltempo, riapre la discussione sull’elisoccorso come fonte unica di assistenza di emergenza per gli isolani. Il destino a cui sembra di più essere condannata La Maddalena se il suo ospedale non sarà salvato. (se.lu.)

fonte la Nuova Sardegna


sabato 25 febbraio 2017

La Maddalena, mamme in travaglio a casa per non partorire a Olbia

Le donne stanno adottando questa pratica sconsigliata dai medici Emendamento dei Riformatori alla riforma regionale sulla sanità per riaprire il Punto nascita.


LA MADDALENA. Pur di partorire nell’isola le future mamme isolane iniziano il travaglio a casa arrivando in ospedale in forte ritardo. I medici sconsigliano questa pratica ma senza ottenere risultati. La denuncia preoccupata arriva dall’assessore Massimiliano Guccini che in una lettera alla Regione ha messo nero su bianco quanto sta succedendo nell’isola. «La chiusura del punto nascita ha creato una situazione di pericolo superiore a quello della sua apertura – scrive Guccini –. Ai medici della Maddalena viene chiesto di garantire comunque l’emergenza che potrebbe derivare da un parto improvviso o da un cesareo d’urgenza mentre il pericolo aumenterebbe per effetto della chiusura stessa o della loro inoperatività per lungo periodo». Emendamento. I Riformatori si schierano al fianco della richiesta dell’isola di riaprire il Punto nascita. Il coordinatore provinciale Giovanni Pileri e Franco Meloni del centro studi Riformatori sono impegnati nella battaglia per difendere i diritti delle future mamme della Maddalena. «È inammissibile quanto sta succedendo – dichiara Pileri. Mentre è possibile che Stato e Regione riescano a dilapidare 400 milioni di euro per un evento, il G8 mai fatto, non viene espressa alcuna vergogna davanti agli sprechi della politica. In virtù di un risparmio statale si taglia il diritto alla salute per accantonare poche centinaia di migliaia di euro che invece garantirebbero il diritto alla salute ai cittadini di un’isola sempre più isolata». Ricordando che la scelta della chiusura è giustificata da un adeguamento al decreto ministeriale che prevede la cancellazione dei punti nascite in cui si registrano meno di 500 parti annui, Pileri evidenzia la necessità di una deroga, «applicabile nei casi di particolari condizioni orografiche, come le isole minori e la Regione deve garantire efficienza e sicurezza delle strutture autorizzate». Poi annuncia: «Presenteremo un emendamento al piano di riordino sanitario regionale non appena la vicenda sarà discussa in Consiglio. Riteniamo comunque che la Regione, nelle more della difficile istruttoria per la deroga, debba chiedere con forza e garantire comunque il mantenimento del Punto nascite per le inevitabili emergenze, come “Spoke dell'hub” dell’ospedale di Olbia. L'Ats Sardegna e l'area socio-sanitaria della Gallura assicureranno l'integrazione della pianta organica dell'ospedale olbiese, nonché il servizio annuale di guardia anestesiologica in quello isolano 24 ore su 24. In particolare prevediamo un primo emendamento per il presidio di zona disagiata, proponiamo che l'ospedale maddalenino venga classificato come sede disagiata, con l'aggiunta di una sezione di ostetricia». (a.n.)

fonte la Nuova Sardegna


lunedì 13 febbraio 2017

Pileri: «Ferme le pratiche del Piano casa»

I Riformatori segnalano sentenze e interpretazioni contrastanti sugli interventi nelle zone turistiche.

OLBIA. Parte dai Riformatori della Gallura l’ennesima polemica sull'applicazione del Piano casa. «Da una parte La sentenza della Corte Costituzionale dell'estate 2016 che sta creando non pochi problemi per la posizione assunta dagli uffici preposti alla tutela paesaggio e dalla Soprintendenza – dice Giovanni Pileri, coordinatore gallurese – dall'altra la sentenza del Consiglio di Stato del 15 novembre 2016, favorevole all'applicazione del piano casa che però, a seguito di un'interpretazione restrittiva, di fronte ad una latitanza ingiustificata della Regione nel difendere la legge sul Piano casa, non viene applicata. Il tutto ha comportato il blocco totale del rilascio dei permessi di costruire delle centinaia di pratiche non ancora definite che usufruendo del Piano casa avrebbero dato una importante boccata di ossigeno, come avvenuto negli ultimi anni, alle attività produttive per gli interventi nelle zone turistiche». «Tutto questo è inammissibile – aggiunge Pileri – non è possibile che il consiglio regionale non riesca a difendere, a modificare, ad aggiornare una propria legge per difendere il diritto di certezza dei cittadini».
I Riformatori chiedono non solo che venga posta fine a questa discrezionale interpretazione delle Soprintendenze ed Uffici Tutela paesaggio su atti e leggi pregresse. «Abbiamo predisposto una interrogazione da presentare in consiglio regionale all'assessore all'Urbanistica affinché venga presa una posizione chiara ed univoca con lo sbocco delle pratiche in itinere – aggiunge Pileri – stiamo inoltre predisponendo una proposta di legge da presentare regionale per reinserire nel piano casa i piccoli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti e obsoleti in zona F demagogicamente cancellato dall'attuale maggioranza, con precise condizioni per il rispetto dell'ambiente e con il vincolo che gli oneri concessori, che potrebbero ulteriormente essere incrementati, destinandoli per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture scolastiche».
fonte la Nuova Sardegna


mercoledì 22 gennaio 2017

Pileri: «Troppi personalismi, servono idee e programmi»

ARZACHENA. Nel fermento generale verso le amministrative di primavera c’è chi per ora osserva da dietro le quinte la continua evoluzione dello scenario elettorale.


ARZACHENA. Nel fermento generale verso le amministrative di primavera c’è chi per ora osserva da dietro le quinte la continua evoluzione dello scenario elettorale. Come il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri, alla guida di un gruppo che per ora più che alle candidature guarda con attenzione alle idee e ai programmi. «Non sono candidato – dichiara –, ma impegnato a sostenere il progetto migliore». Poi aggiunge che c’è troppa attenzione concentrata sui candidati o papabili candidati a sindaco invece che sulla creazione di progetti importanti per amministrare Arzachena. «Prima di tutto ci vogliono persone e idee – sottolinea –. Sosterremo una coalizione civica, che potrebbe essere trasversale, solo se i programmi saranno condivisi. Il capolista deve essere espressione del gruppo, una figura autorevole, capace di fare scelte coraggiose. Non aderiremo a movimenti o aggregazioni in cui verranno messi dei paletti». Giovanni Pileri puntualizza che con Roberto Ragnedda, uno dei nomi insistenti nel toto-sindaco e che da mesi coordina un suo gruppo civico per le comunali, «ha fatto un percorso politico insieme ai Riformatori alle regionali ma non c’è alcun accordo». Il gruppo dei Riformatori si confronterà con le diverse anime civiche. «Dopo che avremo concluso le trattative daremo ufficialmente il nostro appoggio alla lista che condividerà il nostro progetto – sottolinea Pileri –, è probabile che nel frattempo fra le candidature salti fuori anche qualche altro nome. Arzachena si trova in difficoltà, dobbiamo unire il più possibile le forze. Tutti, non solo a parole, devono superare, con fatti concreti, dissapori e veleni del passato per riportare un indispensabile clima di pace sociale, tanto auspicato». (w.b.)

fonte la Nuova Sardegna


domenica 03 aprile 2016

Nuovi campi da golf per far ripartire l’industria turistica

Presentata in Regione la proposta di legge dei Riformatori Cossa, Crisponi e Pileri assicurano: una grande opportunità.

OLBIA. Mazze e palline nella sacca e a passo di carica. I Riformatori continuano a sellare il loro cavallo di battaglia che corre sul green, con una proposta di legge per sostenere la nascita di campi da golf in Sardegna. Ieri a Olbia è scesa in forze la delegazione dei Riformatori sardi, capeggiata dal coordinatore regionale, Michele Cossa e da quello provinciale, Giovanni Pileri. Ma soprattutto i due relatori della proposta, ex assessori regionali al Turismo con giunte di centrodestra: Luigi Crisponi e Roberto Frongia.
La proposta di legge, che ricalca l'iniziativa legislativa azzerata dall'ultima legge regionale sul Piano casa, prevede quattro poli golfistici in Sardegna, ciascuno con almeno 3 campi da golf dotati di 27 buche ciascuno e di caratteristiche tecniche differenti. Dove già esiste un campo da 18 buche, si consentirà di estenderlo a 27 con una procedura amministrativa semplificata. Attualmente in Sardegna esistono 4 campi da golf di 18 buche: il Pevero a Porto Cervo, Is Arenas a Narbolia; Is Molas a Pula e il Tanka golf club a Villasimius. L'idea è quella dei quattro poli golfistici che farebbero sistema intorno al Pevero "ingrandito" a 27 buche. Intorno a questo network di campi da golf, la Regione dovrebbe approvare nuove regole urbanistiche: autorizzazioni sui terreni scelti per i nuovi campi da golf che consentano variazioni di destinazioni d'uso per finalità sportive; autorizzazioni per ampliamenti volumetrici, comunque fuori dalla fascia dei 300 metri dal mare, tali da giustificare e rendere sostenibile l'investimento; infine concedere una potenzialità edificatoria aggiuntiva destinata a club house e altri locali di servizio all'operatività dei campi.
L'obiettivo è destagionalizzare. Il turismo golfistico consentirebbe di attrarre i flussi in periodi morti della stagione. «Il turismo incide sul Pil della Sardegna per un misero 8% – attacca Michele Cossa – rimettiamo sul tavolo una nostra proposta di legge e partiamo da Olbia, che è stata con la Gallura il traino economico di tutta la Sardegna: il golf rappresenta una straordinaria opportunità per il turismo sardo». Gli fa eco Giovanni Pileri: «Con una visione demagogica il centrosinistra ha cancellato la nostra legge, ora la riproponiamo per rilanciare un circuito golfistico sul modello del Portogallo». Il mantra è anche quello di intercettare i flussi dei giocatori di golf del nord Europa che il terrortismo sta allontanando dal nord Africa e dalla Turchia. «La Sardegna sta scomparendo dalla cartina geografica delle destinazioni turistiche – spiega Luigi Crisponi – questa proposta di legge è di assoluta attualità, i campi da golf più grandi costruiti negli ultimi 10 anni sono in Nord Africa».
fonte la Nuova Sardegna


martedì 26 gennaio 2016

Assistenza negata ai disabili, è polemica

Pileri (Riformatori): l’unica colpevole è la Regione. Ogni alunno ha diritto ad avere l’aiuto specialistico.


OLBIA. «La Regione è la sola responsabile della mancata assistenza scolastica degli alunni disabili». Lo denuncia il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri, che è stato assessore alla Pubblica istruzione nella provincia ora commissariata. Ente che aveva la competenza sulle scuole superiori, attualmente in grave difficoltà nel garantire i servizi di assistenza scolastica ai 142 alunni disabili galluresi, per via del passaggio dalla vecchia provincia al nuovo assetto. Servizi di assistenza scolastica specialistica e trasporto, a rischio per mancanza di soldi, un problema che sta allarmando le famiglie. «Non è pensabile che la Regione, in questo contesto di incertezza sugli assetti degli Enti locali, mascherandosi dietro le competenze – attacca Pileri –, non consenta al Commissario straordinario della Provincia di poter disporre delle risorse finanziarie necessarie per garantire i servizi di assistenza previsti per legge.Troppo spesso – continua Giovanni Pileri – le famiglie e i ragazzi disabili sono costretti ad affrontare nel loro percorso scolastico ostacoli che derivano da gravi responsabilità delle istituzioni e dalla mancata concertazione tra gli enti preposti a garantire il diritto allo studio. Negli ultimi anni, le province si sono fatte carico di una parte delle somme necessarie a coprire il servizio ma, in regime commissariale ed in fare di liquidazione, non hanno più risorse disponibili se queste non vengono trasferite dalla Regione. Sbaglia la giunta regionale, sbaglia l’assessore Firino – rimarca l’ex assessore – a non considerare che ogni studente ha un diritto soggettivo che non può essere mortificato dalla mancanza di fondi. Ogni alunno disabile deve avere la possibile di recarsi a scuola, frequentare, ed avere la necessaria assistenza specialistica che gli consegna quantomeno di avere pari dignità e opportunità dei compagni normodotati». Agli studenti con disabilità deve essere garantita un’assistenza specialistica appropriata che deriva da un percorso in cui viene formulata una diagnosi funzionale dall’Asl e il Pei, Piano educativo individuale da parte del dirigente scolastico «che – conclude Pileri – conosce molto bene le esigenze dell’alunno».
fonte la Nuova Sardegna

Autorità portuale, il nord si ribella

La politica contro la sede unica a Cagliari. Tedde (Fi): «Una scelta sconsiderata»

OLBIA. L’Autorità portuale del nord Sardegna fa rotta verso il sud dell’Isola. Silurata. Assorbita da Cagliari, unica Port Authority della regione. Un cambio di rotta sembra ormai impossibile. L’ente che fino a oggi ha gestito i porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres è destinato ad affondare. Durissime le reazioni per il decreto del governo Renzi. «Continuano i ceffoni al territorio del nord Sardegna nell’indifferenza del governatore Pigliaru – attacca il vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Marco Tedde – . E questo accade nonostante tre porti su quattro si trovino nel nord dell’isola e uno solo a Cagliari. E il 92% del traffico passeggeri transiti nei porti del capo di sopra. Prosegue l’ ingiustificata e sconsiderata azione di desertificazione istituzionale ed economica del nord Sardegna, che vede a volte spettatori e a volte attori protagonisti Pigliaru e la sua giunta. Il nord Sardegna vive la sua stagione più triste degli ultimi cinquant’anni. Rischia di sprofondare in un baratro per il trattamento punitivo che Pigliaru ed Erriu gli stanno riservando nella riforma del sistema degli enti locali, in cui viene relegata ad un ruolo territoriale marginale e punitivo. È evidente che il silenzio degli attori politici di maggioranza espressi da questa sfortunata zona dell’isola rischia, loro malgrado, di renderli complici». Non meno forte l'affondo del coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri. «Ci dobbiamo ribellare e tutto il territorio del nord Sardegna deve restare unito per evitare questo scippo e soprattutto per porre rimedio alle linee del Governo – afferma –. Dobbiamo fare pressing per fare in modo che la Regione, così come previsto per fortuna dal decreto, possa scegliere una sede diversa da Cagliari. Dbbiamo fare in modo che confermi la sede di Olbia-Golfo Aranci- Porto Torres come sede unica per la Sardegna. Olbia rispetto a Cagliari ha due requisiti su tre imposti dal ministero. Un traffico passeggeri superiori ai 3 milioni di passeggeri e 7 miioni di tonnellate di merce movimentata. Qualora la regione non dovesse farlo ci opporremo con tutte le forze». Dure anche le parole del sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli. «Cagliari usa dati drogati per il traffico della Saras – dichiara –. Posso accettare che ci sia una sola Autorità Portuale in Sardegna, ma che la sede sia allora Olbia. Basta con scelte che non fanno altro che penalizzare il nord Sardegna e favoriscono il Capo di sotto. E qui non si tratta di chiedere compensazioni per un territorio maltrattato. Chiediamo decisioni giuste».

fonte la Nuova Sardegna


venerdì 09 ottobre 2015

Saremar, per Deiana mozione di sfiducia dei Riformatori

LA MADDALENA. I Riformatori chiedono le dimissioni dell’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. «Non c'è alternativa – dichiara il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri.

LA MADDALENA. I Riformatori chiedono le dimissioni dell’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. «Non c'è alternativa – dichiara il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri –. Mozione di sfiducia all’assessore Deiana. Negli ultimi incontri alla Maddalena, Carloforte e Calasetta è emerso che Deiana non è più in grado di dare garanzie ai lavoratori che sono stati inopinatamente licenziati, mentre sarebbe stato opportuno attuare il ricollocamento evitando il licenziamento anche in caso di privatizzazione. I lavoratori rappresentano un patrimonio della società e il licenziamento rappresenta un ingiustificato doppio regalo agli armatori che parteciperanno alla gara».
I Riformatori galluresi hanno chiesto ai colleghi in Consiglio regionale di presentare formale mozione di sfiducia. «Considerando che non sono arrivate risposte alle interrogazioni scritte e viste le dichiarazioni nelle sedute pubbliche alle quali ha partecipato Deiana – aggiunge Pileri – come nel caso dell'incontro di Carloforte, non condividendo l'impostazione della giunta che ritiene che la privatizzazione sia la giusta strada per risolvere il problema del trasporto pubblico locale, abbiamo chiesto al nostro gruppo in Consiglio Regionale di presentare al immediatamente la mozione di sfiducia».
E sempre sulla vertenza Saremar arriva un’interrogazione del consigliere regionale di sinistra sarda Alessandro Unali. «Vogliamo sapere quali provvedimenti intende intraprendere la Regione per porre fine alla drammatica situazione in cui si trovano i lavoratori della Saremar che hanno ricevuto la lettera di licenziamento». E la nota di Willima Zonca, Uil trasporti. «Chiediamo la revoca delle lettere di licenziamento, notificate ai dipendenti nei giorni scorsi, al fine di creare un clima distensivo durante la procedura di gara.Ciò sarebbe in linea con quanto accaduto in altre realtà nazionali, dove il passaggio del personale, dalla società cessante a quella subentrante, è stato definito con l'aggiudicazione della gara di appalto salvaguardando i livelli occupazionali e retributivi». (a.n.)


venerdì 02 ottobre 2015

Saremar, dure polemiche dopo la visita di Deiana

La Maddalena, i Riformatori: in Consiglio mozione di sfiducia contro l’assessore Zanchetta: si coinvolgano le comunità nella scrittura del contratto di servizio


LA MADDALENA. Pioggia di critiche sulla visita dell’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana e sull’introduzione della clausola sociale per salvare 154 marittimi della Saremar. Grande la perplessità tra i sindacati e i dipendenti, preoccupati di essere sì riassunti dal privato che si aggiudicherà la gara per il controllo delle rotte per le isole minori, ma con stipendi inferiori e condizioni di lavoro meno vantaggiose. Contro la decisione della Regione si schiera il coordinatore provinciale dei Riformatori, Giovanni Pileri. «L’assessore Deiana avrebbe dovuto e potuto rappresentare una presenza forte della Regione per dare garanzie ai lavoratori Saremar – afferma –. Niente di tutto questo, solo vane promesse davanti a uno scippo perpetrato nei confronti dei sardi, ai quali viene negato il diritto alla continuità dei trasporto tra l'isola madre e le isole minori. Nessuna garanzia per i lavoratori e per le loro famiglie che stanno vivendo un dramma che doveva essere evitato». I Riformatori valutano l’ipotesi di una mozione di sfiducia nei confronti di Deiana. «Nel sostenere l'azione dei lavoratori e dell'amministrazione comunale di La Maddalena abbiamo chiesto ai nostri rappresentanti di presentare una interrogazione sia in Consiglio che in Commissione Trasporti alla camera dei Deputati – aggiunge Pileri –. Vogliamo che il presidente della giunta regionale e l'assessore ai Trasporti diano un immediato riscontro positivo alla vertenza. E se questo non dovesse avvenire in tempi strettissimi, chiederemo di presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore Deiana. Anche per capire, nell'ambito del Consiglio regionale, chi tiene veramente al futuro dei posti di lavoro». Moderatamente critico anche il consigliere regionale dell’Upc, Pierfranco Zanchetta. «Il mio pensiero è ben noto – dice –, sono per il servizio pubblico. Ciò che chiedo è la salvaguardia dei posti di lavoro, la qualità del servizio di chi vincerà la gara e il giusto trattamento economico del personale, che non può essere trattato a pesci in faccia. Inoltre il contratto di servizio pubblico non può essere scritto nelle segrete stanze dell’assessorato, ma deve vedere il più ampio coinvolgimento. Le due comunità di La Maddalena e Carloforte devono avere un ruolo da protagonista, a garanzia dei lavoratori e della popolazione. Anche perché, 13milioni 800mila euro all’anno sono u contributo così importante da cui far discendere un super servizio a garanzia di tutti». Ribadisce il no alla privatizzazione anche Franco Monaco, Cgil. «Caremar e Siremar con il passaggio ai privati hanno messo in luce le preoccupazioni che stiamo paventando oggi. Non solo sul mantenimento dei livelli occupazionali ma anche sulla qualità del servizio. L’unica cosa certa oggi sono le lettere di licenziamento. Sulla proposta della Regione il sindacato terrà alta l’attenzione».

fonte la Nuova Sardegna


giovadì 13 agosto 2015

Guerra dei Riformatori alla legge anti-Gallura

Il partito chiede la modifica della normativa per l’elezione del Consiglio regionale Propone: soglie di sbarramento, doppia preferenza, primarie e rappresentatività.

OLBIA. Pronti a rottamare la legge elettorale regionale voluta dai loro stessi alleati. I Riformatori lanciano la fatwa contro il meccanismo di scelta del governatore e dei consiglieri, approvato nel 2013. ll deputato Pier Paolo Vargiu la definisce una porcata alla sarda, il coordinatore regionale Michele Cossa una vergogna. I Riformatori puntano a una modifica in aula, discussa e condivisa. In caso contrario seguiranno la strada del referendum.
Gallura alla riscossa. Parte dalla Gallura l'assalto alla legge elettorale. Dal territorio che all'indomani delle elezioni ha visto il numero di consiglieri regionali passare da 5 a 2. «Questa legge è stata deleteria per la Gallura – dichiara il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri –. Una legge che ha stravolto alcuni principi fondamentali delle normative precedenti, come quello della rappresentanza dei territori. Per salvaguardare le future poltrone, il Consiglio regionale ha creato un danno pazzesco. Noi ci siamo astenuti, come espressione di dissenso. Avere due consiglieri invece che cinque può cambiare davvero le sorti di un territorio. Quando si fanno le battaglie in Consiglio regionale, l'appartenenza territoriale viene prima del partito». Oggi non è più il cittadino a decidere chi deve sedere in Consiglio ma i giudici».
Il pasticcio dei ricorsi. Il Consiglio di Stato aveva dichiarato decaduti i quattro consiglieri regionali Efisio Arbau (La Base), Michele Atzara (La Base), Gavino Sale (Irs) e Modesto Fenu (Sardegna Zona Franca), poi reintegrati. Sentenza contro la quale ha ricorso in Cassazione l’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Il 26 agosto il Consiglio di Stato entrerà nel merito della sua decisione.
Cambiamento in quattro punti. I Riformatori chiedono prima di tutto l'introduzione della doppia preferenza di genere, una strada privilegiata per dipingere di rosa il Consiglio. Ma anche una soglia di sbarramento. «Che permetta di entrare in Regione con un minimo di voti – commenta il coordinatore Cossa – . Alla base di tutto c'è l'esigenza che sia pienamente garantita la governabilità. Anche perché è vergognoso che resti fuori Michela Murgia e possano entrare movimenti e partiti con consensi da prefisso telefonico. Questo scempio della rappresentanza istituzionale deve finire». I Riformatori propongono anche primarie obbligatorie per i candidati alla presidenza della Regione e la certezza della rappresentatività dei territori.
La battaglia. «Siamo sempre stati per la governabilità, per la possibilità del cittadini di scegliere chi li governa – commenta il deputato Vargiu –. Oggi vediamo uno scenario disarmante, con una maggioranza di undici partiti, molti dei quali ignoti ai più. E con una incertezza, a un anno e mezzo dalle elezioni, su chi deve sedere in Consiglio. I cittadini hanno il diritto di sapere il giorno dopo le elezioni chi ha vinto e chi ha perso e chi li governerà per cinque anni».

fonte la Nuova Sardegna


lunedì 02 marzo 2015

Il Mater Olbia ancora in ritardo


OLBIA. Il coordinatore provinciale dei Riformatori di Olbia, Giovanni Pileri, e il deputato Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Sanità della Camera.

OLBIA. Il coordinatore provinciale dei Riformatori di Olbia, Giovanni Pileri, e il deputato Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Sanità della Camera, sollevano ancora una volta il caso dell’ex San Raffaele di Olbia attraverso una interrogazione urgente di Vargiu al Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro alla Salute Lorenzin. Al centro la data promessa per l’apertura della struttura, il primo marzo 2015. «La data è arrivata ma nulla è accaduto. C’è stato tanto fumo, ma ancora non si vede l'arrosto. Ci rivolgiamo al Governo perché spieghi ai sardi il motivo dei ritardi».

fonte la Nuova Sardegna


mercoledì 18 gennaio 2015

Arzachena, indirizzo musicale alle medie




ARZACHENA. Dopo anni di attesa anche la scuola secondaria di primo grado ha il suo corso a indirizzo musicale. 
ARZACHENA. Dopo anni di attesa anche la scuola secondaria di primo grado ha il suo corso a indirizzo musicale. Con l’inizio dell’anno scolastico è stato possibile attivare una classe a indirizzo musicale, che in futuro diventerà un intero corso. I posti disponibili sono 24. I l corpo docente è altamente qualificato e gli alunni vengono selezionati in base a una semplice prova orientativo-attitudinale. Non occorre saper già suonare. La sezione musicale offre nel piano dell'attività formativa 3 ore in più alla settimana di musica e gli studenti possono scegliere tra quattro strumenti: pianoforte, violino, flauto-traverso e chitarra. La frequenza del corso è completamente gratuita.
Il dirigente scolastico dell'istituto, Francesco Carta, è certo che «lo studio della musica sia elemento fondamentale dell'educazione dei giovani. Contribuisce infatti a migliorare le relazioni tra coetanei, potenzia la loro intelligenza e sviluppa la creatività».
«Da anni la scuola cercava di avere l' indirizzo musicale e dare agli alunni la possibilità di scoprire il magico mondo della musica – dice entusiasta la referente del progetto, Donatella Zazzara –. Una battaglia vinta grazie a un gioco di squadra, a cui hanno partecipato i dirigenti scolastici che si sono succeduti nel tempo, la Cisl-Scuola, i colleghi altamente qualificati che hanno fatto i test orientativo- attitudinali, l'ufficio scolastico provinciale, i politici locali. Tra questi l’ex assessore Giovanni Pileri, il delegato alla Pubblica istruzione Michele Occhioni e il sindaco Alberto Ragnedda».

fonte la Nuova Sardegna


mercoledì 08 ottobre 2014
Giovanni Pileri: «Piano casa da prorogare»
I Riformatori annunciano un incontro in Gallura con operatori e tecnici dell’industria delle costruzioni.
OLBIA. Nel dibattito sul Piano casa intervengono anche i Riformatori che annunciano un incontro in Gallura con operatori e tecnici del settore delle costruzioni. In trincea il coordinatore gallurese Giovanni Pileri: «L'economia della Sardegna langue, nessun intervento pubblico, il 90% dei Piani urbanistici comunali fermi al palo, piccole imprese penalizzate da norme e burocrazia: in un contesto così preoccupante la legge sul Piano casa rappresenta, seppur tra mille difficoltà burocratiche che andrebbero superate, una delle poche certezze di lavoro per i sardi. Per questo chiederemo con forza la proroga introducendo caso mai delle semplificazioni».
L’intervento di Pileri segue di qualche giorno il dibattito in Consiglio Regionale. «Condividiamo pienamente – dice il coordinatore gallurese – la posizione assunta in aula dal gruppo dei Riformatori a favore della proroga e contro la mozione che, in luogo della proroga, prevede una totale rivisitazione dell'attuale normativa vigente».
Ne discende un giudizio sostanzialmente positivo sulla legge 4 del 2009, modificata nel 2011. «Non è certo una legge perfetta – dice Pileri – ma comunque ha rappresentato uno strumento che senza consentire nuovo consumo di territorio in aree vergini, con le oltre 30mila domande relative a piccoli interventi, ha consentito il mantenimento di migliaia di posti di lavoro nel settore dell'edilizia, dell'impiantistica, dell'artigianato e delle professioni in genere. Ora la solita demagogia di una parte del centrosinistra e non solo, fuori tempo e fuori contesto rischia di creare danni irreparabili. Fuori tempo poiché in contrasto con la visione moderna e dinamica del suo stesso leader Matteo Renzi. E anche fuori contesto perché pensare di censurare gli interventi di riqualificazione nella fascia dei 300 metri dal mare non è dettato da criteri urbanistici e di salvaguardia ambientale, ma solo demagogici. Infatti, attualmente, la norma è già piuttosto restrittiva proprio per quanto riguarda gli interventi in tale zona».
fonte la Nuova Sardegna


lunedì 28 settembre 2014
Riformatori: indietro sulle infrastrutture
CAGLIARI. «Dieci miglia di proposte: viaggio itinerante tra bellezze e incompiute dell'isola». Con questo slogan i Riformatori si sono imbarcati a Palau per una dibattito a bordo della nave Virginia.

CAGLIARI. «Dieci miglia di proposte: viaggio itinerante tra bellezze e incompiute dell'isola». Con questo slogan i Riformatori si sono imbarcati a Palau per una dibattito a bordo della nave Virginia. Durante il viaggio-dibattito sono stati affrontati numerosi temi: i trasporti, le infrastrutture ex G8, le servitù militari. Decine gli attivisti e i dirigenti arrivati da tutta la Sardegna che hanno partecipato all'iniziativa che oltre a Palau ha toccato La Maddalena, Cala Corsara (Isola di Spargi) e Budelli. Tra gli altri c’erano il coordinatore gallurese, Giovanni Pileri, Luca Montella e Fabio Lai, il coordinatore regionale Michele Cossa, il presidente della commissione Affari Sociali della Camera Pierpaolo Vargiu, il capogruppo in Consiglio regionale Attilio Dedoni. Decine di attivisti e dirigenti provenienti da tutta la Sardegna. I Riformatori hanno sottolineato il tema dell'isolamento invernale della Maddalena e della Gallura, che penalizza le imprese e lo sviluppo economico. «Ma su infrastrutture e trasporti - hanno spiegato - la Regione è lenta e incapace di programmare. E la Gallura e l'intera Sardegna ne risentono. Da quando la Giunta si è insediata sono passati ormai sei mesi e non è stato prodotto alcun risultato. Non c'è uno straccio di idea di come far rinascere la Sardegna». L'unico risultato ottenuto da Pigliaru, hanno proseguito i leader Riformatori, «è stato svendere la Sardegna a Roma: prima un accordo suicidio sul pareggio di bilancio dando al governo la possibilità di decidere sulle nostre entrate, poi la questione delle servitù militari gestita malissimo e sfuggita di mano. Infine una continuità territoriale monca e fuori controllo».
fonte la Nuova Sardegna



sabato 14 giugno 2014
Olbia pronta alle barricate: il 24 il Consiglio a Cagliari
OLBIA. Olbia affila le armi. L’ipotesi che il San Raffale sardo naufraghi e vada a finire in Germania compatta il mondo politico gallurese, che prepara le barricate. Oggi è in programma una riunione.

OLBIA. Olbia affila le armi. L’ipotesi che il San Raffale sardo naufraghi e vada a finire in Germania compatta il mondo politico gallurese, che prepara le barricate. Oggi è in programma una riunione dei capigruppo del consiglio comunale, convocati dal presidente dell’aula di Poltu Cuadu Vanni Sanna. A seguire, sempre nell’aula consiliare, si svolgerà una conferenza stampa in cui il sindaco Gianni Giovannelli comunicherà la linea unitaria che il consiglio e l’amministrazione olbiese vogliono seguire per scongiurare l’addio del San Raffaele. La lotta dura la vogliono fare tutti: la minoranza due giorni fa si era mossa chiedendo un consiglio comunale straordinario da tenersi davanti al cantiere di Spiritu Santu. Vanni Sanna ha optato per un meno dispersivo vertice dei capigruppo, che in maniera più snella possa decidere il piano di battaglia. L’ipotesi più probabile dovrebbe essere quella di un consiglio comunale da convocare a Cagliari, davanti al palazzo del consiglio regionale di via Roma, il giorno della votazione. Sulla difesa del San Raffaele prende posizione anche il partito dei Riformatori. «Il coordinamento della Gallura – dice il coordinatore Giovanni Pileri – esprime preoccupazione per l'inadeguatezza dell'attenzione della Giunta regionale al progetto di investimento targato Qatar. Se necessario attueremo tutte le necessarie azioni per evitare che venga persa questa storica importante occasione».
fonte la Nuova Sardegna