martedì 30 gennaio 2024

Verso le elezioni

I Riformatori galluresi: «Siamo l’anima identitaria della coalizione di centrodestra»



Presentata la lista di cui fanno parte Giuseppe Fasolino, Giovanni Pileri, Monica Fois, Annalisa Manca, Samanta Coppi e Salvatore Deiana.



Olbia Per la conquista del palazzo della Regione i Riformatori puntano sull’ “usato sicuro” e calano cinque assi. Il coordinatore provinciale Giovanni Pileri. L’attuale vice presidente della Regione e assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino, nel curriculum 10 anni da sindaco di Golfo Aranci, poi consigliere provinciale e regionale, fresco di arrivo da Forza Italia. Monica Fois, ex assessore comunale olbiese e oggi consigliere. Samanta Coppi, assessore alla Sanità di Santa Teresa. Annalisa Manca, consigliere regionale uscente. La squadra si completa con la novità di Salvatore Deiana, avvocato con 30 anni di esperienza. «Noi siamo l’anima identitaria di questa coalizione – commenta il coordinatore regionale Michele Cossa –. Abbiamo da sempre una visione coerente e organica dello sviluppo della Sardegna».

Tra i pilastri della campagna elettorale, come spiega il coordinatore cittadino Alessandro Fiorentino, temi con il dna dei Riformatori. Come l’introduzione del principio di insularità in Costituzione. «Battaglia in cui la Gallura ha avuto un ruolo da protagonista – sottolinea – raccogliendo 10mila firme». Sull’urbanistica, Pileri punta su una nuova legge, promessa non mantenuta dalla giunta uscente. «Non si può pensare di dover la adeguare a un decreto Floris che è del 1983, a un Ppr del 2006. Pensiamo a un progetto strategico urbanistico che ci consenta di riscrivere la legge urbanistica, che dia risposte per la salvaguardia dell’ambiente ma anche certezza del diritto». Punta sul valore delle competenze Salvatore Deiana «magari con dei professionisti che comprendono con correttezza la materia, è possibile che lo Stato non ci impugni l’ennesima legge». Tocca gli altri nodi rimasti senza risposte per la Sardegna l’assessore Coppi «la continuità territoriale, guardando a modelli già sperimentati come Corsica e Baleari. L’ambiente, un piano energetico regionale che impedisca alle multinazionali di invadere la Sardegna e il mare con le pale eoliche».



Il neo arrivato in casa Riformatori, Fasolino, sottolinea i valori del partito in cui approda dopo una vita da forzista. «Dopo aver visto il grande lavoro fatto in consiglio regionale in questi anni, i temi portati avanti ho trovato nei Riformatori il partito che rispecchia i miei ideali e il mio elettorato. Non rinnego nulla del passato, ma abbraccio con entusiasmo questa nuova esperienza».

«Ho scelto i Riformatori perché per noi la Sardegna viene prima di tutto e prima di tutti, un partito serio di cui sposo i progetti in toto». «Tutti apparteniamo a questa isola, ma la Gallura sia per numeri di arrivo che per qualità dell’offerta è la capitale sarda del turismo, è un territorio in crescita, con un distretto della nautica senza rivali in Italia. Dobbiamo portare in Regione la forza dei nostri valori e delle nostre peculiarità», dice Monica Fois.

martedì 15 marzo 2022

«Carburante, lo Stato tagli le accise»

La proposta dei Riformatori galluresi: «Bisogna sostenere i cittadini e le imprese»


OLBIA. Serve riconoscere al più presto la condizione geografica, culturale, sociale ed economica della Sardegna. Lo sostengono i Riformatori della Gallura, guidati dal coordinatore Giovanni Pileri. Inoltre, sempre secondo i Riformatori, lo Stato dovrebbe ora tagliare le accise per far fronte ai prezzi folli del carburante. «La Sardegna è un’isola, ma troppo spesso lo Stato e le istituzioni dimenticano questa condizione – commenta Pileri –. Per questo attendiamo che la prossima settimana il Parlamento si pronunci a favore del riconoscimento del principio di insularità in Costituzione». Insieme alla storica battaglia dei Riformatori, Pileri ribadisce anche la necessità di puntare all’autogoverno dell’economia e dei collegamenti, a una continuità territoriale idonea, ad agevolare la commercializzazione dei prodotti sardi nel mercato italiano ed europeo e a riattivare una vertenza per lo sgravio sulle accise. «Sto ascoltando il grido di disperazione di diversi imprenditori del settore marittimo, della pesca, dell’agricoltura e dell’artigianato – continua Giovanni Pileri –. Lamentano l’impossibilità di garantire la sopravvivenza delle aziende soprattutto per il caro carburanti e per il lievitare del costo dell’energia. Se non ci sarà una risposta da parte dello Stato, sarà necessario mobilitarsi per evitare la morte delle attività. C’è stato un incremento vertiginoso del costo del carburante sui quali ormai grava una quota di circa 40 centesimi di Iva e 65 centesimi di accise oltre Iva. Contestiamo il fatto che lo Stato, in una situazione “di mercato alterato dalla guerra”, applichi nuove accise e Iva anche sugli incrementi di prezzo di carburante che sono lievitati in maniera esponenziale e che sono già abbondantemente gravati dalle tasse». I Riformatori lanciano la loro proposta. «Basterebbe, con un semplice decreto, tagliare le accise di 30-40 centesimi per dare un sostegno immediato ai cittadini, alle imprese e agli autotrasportatori senza oneri per lo Stato, che sta incassando queste somme in più rispetto a qualche mese fa e che quindi non avrebbe perdite rispetto al passato – conclude Pileri –. È come se lo Stato in questa situazione stia speculando, incrementando i propri introiti. Se lo Stato non interverrà, chiediamo che, nelle more di compensazioni statali, sia la Regione ad attivarsi con misure compensative quali la riduzione delle tasse comunali per le attività che potranno giustificare le perdite dovute a tale situazione, la sospensione della tassa di possesso o bollo ma anche il congelamento del pagamento dell’Irap regionale che incide per 3,9 %, che potranno essere compensate trattenendo eventuali uscite regionali a favore dello Stato».



martedì 22 febbraio 2022

«Autorità portuale, più autonomia gestionale»

I Riformatori sollecitano il presidente a rendere operativi gli uffici territoriali di Olbia e Porto Torres



OLBIA. «Subito più autonomia per Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres», così i Rifrmatori di Olbia e della Gallura, che intervengono nel dibatto sulla sede dell’Autorità portuale. Il coordinatore Giovanni Pileri ricorda che il partito si era già espresso a suo tempo, sostenendo che «l’accorpamento sarebbe inaccettabile e rappresenterebbe un grave danno al sistema economico e sociale del nord e centro Sardegna”.

«Avevamo anche chiesto – dice oggi Pileri – che nel caso la politica regionale non fosse riuscita a evitare l’accorpamento, che la sede doveva essere mantenuta presso l'Autorità portuale del Nord Sardegna anche a discapito di Cagliari che aveva meno requisiti, soprattutto in riferimento ai parametri sul traffico passeggeri di Olbia Porto Torres, superiori a quanto previsto dalla riforma». «Oggi – aggiunge – con i decreti vigenti l’unica possibilità sarebbe quella di riportare la sede ad Olbia come ex sede di Autorità portuale su esplicita richiesta al ministro da parte del presidente della Regione. In caso contrario rimarrebbe la strada più impegnativa di prevedere una seconda sede di Adsp ma solo con apposito provvedimento legislativo statale così come emerso dalle indicazioni del consiglio comunale di Olbia».

«Quanto avvenuto nell’accorpamento – aggiungono i Riformatori – pone in evidenza l’errore strategico di accorpare le due Autorità trasferendo la sede a Cagliari e declassando allo stesso tempo la sede di Olbia a ufficio periferico di fatto senza autonomia gestionale. Oggi si verificano notevoli disagi nonostante l’impegno del personale delle sedi di Olbia e Porto Torres». «Pertanto – prosegue Pileri – senza innescare guerre di campanile è evidente che Il Nord Sardegna deve avere una sua autonomia gestionale che può essere raggiunta per step. Abbandonata l’ipotesi di richiedere al ministero di spostare la sede a Olbia, si ritiene che, aspettando una concertazione tra Regione e ministero delle Infrastrutture per decretare l’istituzione di una nuova sede di Autorità di sistema del Nord Sardegna con sede ad Olbia, sia necessario da parte del presidente dell’Authority dare immediata operatività all’Ufficio territoriale portuale di Olbia e Porto Torres, che sono dotati di organizzazione e figure professionali di assoluto rilievo e competenza, al fine di poter gestire autonomamente tutte le attività istruttorie e deliberative di competenza oggi di fatto accentrate nella sede di Cagliari».


lunedì 10 gennaio 2022

I Riformatori: Air Italy, la politica non sia spettatrice


 

«Mentre oggi a Roma la maggior parte dei parlamentari e rappresentanti delle istituzioni sono impegnati nel trovare soluzioni per non tornare a casa in anticipo e non rinunciare ai privilegi che derivano dall’occupare uno scranno in parlamento o al senato è indispensabile chiedersi perché nulla è stato fatto per garantire una proroga della cassa integrazione ai dipendenti Air Italy». Giovanni Pileri, coordinatore dei riformatori sardi Gallura Monte Acuto (nella foto), interviene sulla vertenza rimarcando la necessità che le forze politiche si battano ancora e lo facciano su due fronti, a tutela dei lavoratori e a tutela del diritto alla mobilità dei sardi. «Le ultimi drammatiche manifestazioni che hanno visto i dipendenti bruciare le proprie divise, simbolo di sacrifici e di professionalità, rappresentano una sconfitta del sistema Italia per quanto riguarda il trasporto aereo», rimarca Pileri. Che aggiunge: «Le forze politiche non devono essere spettatrici ma affrontare la vertenza Air Italy con due obiettivi che riguardano in primis un concreto tentativo di salvaguardia del posto di lavoro di oltre 1200 professionalità in modo da reinserire la maggior parte dell’ex personale Air Italy nel settore dei trasporti aerei potenziando la presenza di vettori nazionali. Il secondo obiettivo dev’essere quello di ricreare un sistema di trasporto aereo all’altezza della peculiarità del nostro territorio oltreché della necessità di una garanzia di mobilità per lavoro o motivi sanitari».

venerdì 20 agosto 2021

«I nuraghi patrimonio Unesco»

 


Arzachena. 

Verso l’Unesco.

La battaglia ha come testimonial anche Donatella Bianchi, popolare giornalista, divulgatrice e presidente del Wwf Italia, di casa in Sardegna. «Sono coordinatrice del sito Unesco delle Cinque terre. E vedo le grandi opportunità che offre un sito di questo tipo. La Sardegna è compatta nell’affrontare questa battaglia. Ritrovarsi attorno a una identità ancestrale, in una regione così legata alle proprie radici, è davvero bello. La grande sfida è potenziare l’offerta, valorizzare ciò che ancora non è conosciuto e richiamare un turismo nuovo». Per Michele Cossa, presidente dell’associazione Sardegna verso l’Unesco «uno degli obiettivi della nostra iniziativa è fare della Sardegna una terra attrattiva tutto l’anno grazie alle sue ricchezze. Il percorso è lungo, ma un primo risultato l’abbiamo ottenuto: la piena consapevolezza di tutta l’isola del proprio patrimonio». Fiducioso anche Giovanni Pileri, tra i promotori della campagna: «Dobbiamo proiettare la Sardegna nel circuito internazionale di quei vacanzieri che viaggiano alla scoperta dell’enogastronomia, degli eventi sportivi e, dunque, dell’archeologia».





giovedì 5 agosto 2021

Pileri: «La Sardegna bene dell’Unesco sia battaglia bipartisan»

 

SANTA TERESA. Continua il percorso itinerante per divulgare la sfida che vede impegnati Comuni, Regione, università e associazioni per inserire nella “Tentative list” dei beni storico culturali dell’Unesco il patrimonio archeologico della Sardegna. Nella manifestazione che si è svolta in piazza Vittorio Emanuale, Giovanni Pileri , nel portare i saluti del presidente dell’associazione “Sardegna verso l’Unesco” ha spiegato il progetto e gli scenari evidenziando «che la valorizzazione del patrimonio archeologico può diventare un valore aggiunto per il mercato turistico internazionale non solo legato alla stagione estiva ma “all’altra stagione”, cioè quella della cultura della storia e dell’identità che può portare benefici alla Sardegna tutto l’anno». Gli onori di casa sono stati fatti dal vice sindaco Nello Mura e dall’assessore all’Ambiente Sandra Careddu». Il percorso nella storia dei beni archeologici e dei grandi risultati e obiettivi del progetto di riconoscimento del patrimonio archeologico è stato illustrato da Angela Antona, archeologa che fa parte del Comitato scientifico. «Questa – ha ricordato Pileri – deve essere una battaglia trasversale, di tutti i sardi, senza colori politici alla quale ognuno di noi può e deve dare il proprio contributo. In Italia ci sono già numerosi siti riconosciuti dall’Unesco che seppur meritevoli non hanno nulla di più del nostro straordinario patrimonio». Grazie al contributo volontario di Tomasso Mannoni, Antonello Gregorini e Paola Buoni è stata allestita una mostra permanete nel centro di Santa Teresa che vede coinvolti i commercianti che esporranno i manifesti di 30 monumenti archeologici della Sardegna fino all’8 agosto.




lunedì 19 luglio 2021

Strada Olbia-Arzachena

Riformatori in pressing sull’Anas «Subito un progetto cantierabile»


ARZACHENA. I Riformatori galluresi chiedono a Regione e Anas di premere sull’acceleratore per un progetto cantierabile della Olbia-Arzachena-Palau. I sindaci dei comuni interessati hanno concordato sulla riproposizione del vecchio progetto della quattro corsie fino a San Giovanni, ma hanno valutato migliore un nuovo tracciato a due corsie per il secondo tratto. «Ora è necessario che l’Anas, soggetto attuatore dell’intervento, porti a termine nel più breve tempo possibile l’approvazione di un progetto cantierabile – dice il coordinatore provinciale dei Riformatori, Giovanni Pileri –. Capiamo le difficoltà delle approvazioni, soprattutto amplificate dalle procedure di valutazione di impatto ambientale ma, riteniamo che le misure straordinarie per l’emergenza Covid debbano essere utilizzate a pieno per imprimere una svolta per l’approvazione definitiva del progetto. Pensiamo che questa sia l’ultima opportunità, ma anche l’occasione buona per dare certezze e gambe a un progetto che ormai non può più essere rimandato».



domenica 20 giugno 2021

«La sanità carente compromette anche il turismo»

«La sanità carente compromette anche il turismo»


Arzachena. Pileri in campo a sostegno dell’amministrazione Il leader dei Riformatori: «Garantire guardia medica e dialisi»

ARZACHENA. «Non è accettabile che la mancanza di medici possa diventare una scusante per giustificare la mancanza di un servizio essenziale nei vari territori della Gallura, anche perché raggiungere il pronto soccorso con la viabilità sovraccarica diventa un’impresa ed espone le persone a rischi inaccettabili». E mette in pericolo il turismo. Sul caso sanità ad Arzachena e nell’intera Gallura, sbotta anche Giovanni Pileri, l’ex assessore regionale che coordina i Riformatori di Gallura e Monte Acuto. Di fronte al disastro gallurese, anche se in buone maniere dice al governo regionale, sostenuto dagli stessi Riformatori, che servono risposte: «Bisogna superare questa drammatica e insostenibile situazione. Abbiamo già interessato i nostri rappresentanti in consiglio regionale per attivare un tavolo di confronto con l’assessore competente». Anche perché lo stato della sanità gallurese «oltre generare un disservizio sul diritto alla salute, compromette l’immagine di un territorio turistico per eccellenza che dovrebbe garantire un servizio sanitario al top rispetto ad altre località meno blasonate». Chissà se qualche risposta arriverà domani, quando si riunirà di nuovo la conferenza socio-sanitaria territoriale convocata dal sindaco Roberto Ragnedda, alla quale sono attesi l’assessore Mario Nieddu e i vertici dell’Ats. Pileri ricorda i servizi essenziali non garantiti, a cominciare dalle guardie mediche e dall’assistenza ai dializzati. «Le battaglie portate avanti dagli amministratori locali, come quella del consiglio comunale di Arzachena – dice l’ex assessore regionale gallurese – devono essere supportate, in maniera trasversale da tutte le forze politiche locali e regionali. Oggi, infatti, i residenti che hanno necessità di assistenza durante le ore notturne oppure i turisti che gravitano nelle nostre zone costiere non hanno la possibilità di un intervento immediato, che viene fornito dalle guardie mediche, e sono costretti a recarsi nei pronto soccorso incrementando il sovraccarico e l’intasamento degli stessi presidi con file di diverse ore prima di essere sottoposti a una visita. In momento di emergenza sanitaria come questo in cui soprattutto i turisti cercando la serenità sanitaria e una copertura nel periodo di vacanza, ci troviamo invece di fronte a un sistema di assistenza che non sta funzionando». Pileri ricorda che una sanità funzionante è fondamentale per l’industria turistica che ruota intorno alla Costa Smeralda. «Non è pensabile – conclude – che i territori costieri della Gallura, che nel periodo estivo decuplicano la loro popolazione, non abbiamo un adeguato sistema sanitario per gestire la prima emergenza dei vacanzieri. Ormai chi prenota le proprie vacanze verifica preliminarmente il livello di assistenza sanitaria delle località prescelte, altrimenti le scarta».




venerdì 8 maggio 2020

Pileri, Riformatori: «Fase 2, comuni protagonisti»





Pileri, Riformatori: «Fase 2, comuni protagonisti»


Il coordinatore provinciale consiglia uno studio sui litorali che tenga conto delle caratteristiche locali.


OLBIA. «La Gallura deve ripartire subito dall’economia turistica. Non c’è più tempo da perdere, l’estate è alle porte, la crisi potrebbe diventare la tomba del turismo se non si trova il modo di ripartire. È necessario che la Regione di concerto con i Comuni attivi una task force tecnico-scientifica con il coinvolgimento degli operatori per cercare di dare un po’ di ossigeno al sistema turistico Sardo». Giovanni Pileri, coordinatore provinciale dei Riformatori fa il punto sulla situazione post Covid guardando al domani. « Gli incentivi e i contributi dello Stato e della Regione seppur importanti rappresentino solo un momentaneo e parziale tampone per limitare il sangue che esce dalle ferite dei lavoratori. Se non riparte il settore produttivo, il sistema turistico muore e le ripercussioni potrebbero durare molti anni. Ecco perché bisogna mettere in campo idee, regole e fare sistema per ripartire, ovviamente, nel rispetto di parametri di sicurezza certificati e affidabili. Insieme al coordinamento e al gruppo in Consiglio regionale sta portando avanti alcune proposte e iniziative con particolare riferimento al sistema balneare e del mondo della nautica, senza perdere di vista il sistema ricettivo e della ristorazione».

lunedì 6 aprile 2020

Riformatori : l´appartenenza politica non c´entra nulla

 

Riformatori


La Nuova Sardegna.

L’appartenenza politica non c’entra nulla. Rivendicare la trasparenza dei numeri in una emergenza non è né di destra né di sinistra. Al coro di richieste dei numeri di dettaglio della ex provincia di Olbia-Tempio si unisce il coordinatore gallurese dei Riformatori, Giovanni Pileri (foto). Il suo partito è al governo in Regione. «Una attenta lettura dei dati, alla soglia dei mille casi, impone puntuale riflessione sul perché quasi il 70% dei casi siano nella provincia di Sassari nonostante qui la popolazione sia un terzo di quella sarda. Ecco perché è importante la verifica disaggregando i valori tra vecchia provincia di Sassari ed ex Olbia-Tempio. Per capire se abbiano influito gli sbarchi nei porti nei giorni del grande esodo. Per individuare eventuali focolai che si combattono con medici e istituzioni ma anche con i cittadini, che hanno il diritto di conoscere l’evoluzione della pandemia»



venerdì 25 gennaio 2019

Strada a quattro corsie i Riformatori chiedono che diventi priorità



ARZACHENA. «La strada statale 125/133bis Olbia-Arzachena-Palau deve diventare una priorità nei programmi della formazione della nuova giunta regionale». Giovanni Pileri, segretario territoriale dei...

ARZACHENA. «La strada statale 125/133bis Olbia-Arzachena-Palau deve diventare una priorità nei programmi della formazione della nuova giunta regionale». Giovanni Pileri, segretario territoriale dei Riformatori e candidato alla Regionali porta tra i temi della campagna elettorale la promessa mai mantenuta dalla classe politica di tutti i colori. «Sono ormai passati oltre venti anni dall’inizio dell’iter di adeguamento di una strada realizzata nel dopoguerra e non più idonea a sopportare il traffico che è aumentato in maniera esponenziali negli ultimi decenni – aggiunge Pileri –. È importante che la strada sia adeguata sia per supportare il notevole incremento di auto e mezzi nel periodo estivo che causano notevoli disservizi per chi deve raggiungere in tempi ragionevoli gli ospedali, l’aeroporto, il porto di Olbia e quello di Golfo Aranci dalle località rivierasche, sia per garantire lo spostamento in tempi brevi nel caso di emergenze sanitarie». Pileri ricorda l’iter cominciato nel 2001 a seguito di delibera Cipe. «Ho verificato lo stato attuale dell’iter. Dalla delibera del 5 settembre 2018 sembra che le somme disponibili tra Regione e Anas ammontino a 207 milioni che potrebbero essere utilizzati per il primo tratto
a 4 corsie da Olbia a Stazzo Picciaredda in direzione San Giovanni di cui 182 per il primo tratto a 4 corsie e 25 milioni per la rettifica della Arzachena Palau. Un progetto preliminare avanzato in alcune parti della delibera chiamato definitivo, ma non ancora approvato definitivamente»

lunedì 3 dicembre 2018

Assistenza agli studenti disabili Pileri: «Garantire la copertura»

OLBIA. «L’assistenza specialistica agli studenti disabili della Gallura non può essere un optional». Così i Riformatori intervengono sulla grave situazione che riguarda la mancata copertura delle ore.
OLBIA. «L’assistenza specialistica agli studenti disabili della Gallura non può essere un optional». Così i Riformatori intervengono sulla grave situazione che riguarda la mancata copertura delle ore per l’assistenza specialistica agli studenti galluresi delle scuole superiori. «Voglio ricordare – precisa Giovanni Pileri, coordinatore dei Riformatori ed ex assessore provinciale alla Pubblica istruzione – che in passato tale problematica fu risolta con atti concreti con i quali si riuscì a garantire una copertura media di 12 ore settimanali. In particolare. ricordo che eravamo intervenuti con una variazione di bilancio prevedendo tagli alle spese provinciali per feste e manifestazioni per garantire la copertura all’assistenza specialistica. È opportuno ricordare che il numero di ore di assistenza è stabilito
tramite la diagnosi funzionale e Il piano educativo individualizzato redatto dal dirigente scolastico sulla base delle reali esigenze del disabile. Non è ammissibile non considerare che ogni studente abbia un diritto soggettivo che non può essere mortificato dalla mancanza di fondi». 

Venti anni di Riformatori in un libro

L’autore Pierpaolo Vargiu ricorda le tante battaglie del partito.
ARZACHENA. Venti anni di storia dei Riformatori con lo sguardo rivolto alle prossime competizioni regionali. Nella tappa smeraldina del tour “i Riformatori dal mio punto di vista”, la presentazione del libro scritto dall’ex deputato Pierpaolo Vargiu nella sala consiliare di Arzachena, preceduta dal saluto del sindaco Roberto Ragnedda, ha animato un dibattito sui temi forti del territorio. Dalla sanità ai trasporti e alla continuità territoriale, passando per l'inserimento del biglietto unico per l'imbarco dei sardi nelle isole minori. «In passato abbiamo presentato una proposta di legge - dice Vargiu -, continua ad essere una delle nostre priorità». Prese di posizione anche su un'eventuale rinascita della Provincia gallurese. «La Gallura non ha bisogno di una provincia - dichiara Mario Segni -. Perché in questa area geografica state già costruendo un futuro per lo sviluppo del territorio e della Sardegna». Secondo Giovanni Pileri, invece, uno dei papabili candidati del partito alle regionali «se c'è una provincia che avrebbe tutto il diritto di esistere è quella della Gallura. Fino all'approvazione di una nuova riforma sugli enti locali è giusto che venga ripristinata la Provincia Olbia-Tempio perché è impensabile essere accorpati in via definitiva a quella di Sassari. È dunque inevitabile che per ragioni culturali e di gestione del territorio, le uniche che abbiano ragione di esistere
siano le 4 province storiche che rappresentavano i quattro giudicati, Gallura compresa». Nell'excursus della storia dei Riformatori anche le grandi battaglie: l'abolizione delle accise e l'inserimento del principio di insularità nella Costituzione, tuttora in corso. (w.b.)

Demanio, Gallura ancora penalizzata

I Riformatori accusano: «L’agenzia di Tempio accorpata a Sassari»

Insularità, il comitato manifesta sulla 4 corsie

Sit–in sulla Olbia–Sassari per promuovere il referendum: «I sardi devono avere il diritto alla mobilità»


OLBIA. Hanno scelto un luogo simbolo. E cioè la strada Olbia–Sassari. Il comitato che promuove il referendum «Insularità in Costituzione» ha srotolato bandiere e striscioni per tornare a parlare di collegamenti e infrastrutture e di tutte quelle difficoltà che riscontrano i sardi nel muoversi, sia all’interno dell’isola che verso l’esterno. Insieme al comitato anche sindacalisti, rappresentanti di alcuni partiti e rappresentanti delle imprese. Tutte persone che hanno sposato l’idea del referendum che punta a far riconoscere lo svantaggio che deriva dall’insularità direttamente nella Costituzione. «Questa è una battaglia trasversale e che coinvolge anche altre regioni italiane – ha detto Roberto Frongia, presidente del Comitato –. È una battaglia dei sardi ma anche di tutte quelle persone che vogliono venire nell’isola. Abbiamo scelto la strada Olbia–Sassari perché questa è una infrastruttura simbolo. Dopo anni ancora non è conclusa». Sulla stessa linea Giovanni Pileri, responsabile del comitato in Gallura: «I sardi devono avere il diritto alla mobilità. Devono avere la possibilità di uscire dall’isola ma anche di muoversi tranquillamente all’interno. Oggi, purtroppo, tutto questo non è possibile. La Sardegna è svantaggiata». Hanno partecipato al sit–in anche Matteo Rocca, coordinatore dei giovani del comitato, Rita Padre, del comitato Olbia–Sassari, Pietro Pisciottu, del comitato Complanari, Benedetto Fois, presidente di Cna Gallura, e Quirico Sanna, vicesegretario del Psd’Az. «Il luogo è simbolico – afferma Andrea
Nieddu, sindaco di Berchidda –. Per esempio, il lavoro nel lotto 4 si sono nuovamente interrotti. La situazione è allarmante e nei confronti dell’isola continua a esserci troppa disattenzione». L’obiettivo del comitato è arrivare a quota 50mila firme entro il mese di agosto. (d.b.)

Le firme per la legge sull’insularità

Il Comitato: «Chiediamo un riconoscimento nella Costituzione»


OLBIA. Hanno piazzato un banchetto davanti al municipio e a fine giornata hanno raccolto un bel po’ di firme. L’obiettivo è presentare un progetto di legge di iniziativa popolare per ottenere il riconoscimento del principio dell’insularità in Costituzione. Una battaglia che adesso non riguarda soltanto la Sardegna ma anche la Sicilia e tutte le isole minori italiane. A portare avanti la campagna di raccolta firme è il Comitato per l’inserimento dell’insularità in Costituzione. «Questa è una battaglia trasversale perché stiamo parlando di una lotta che è di tutti – spiega Giovanni Pileri, coordinatore provinciale dei Riformatori –. Hanno aderito numerosi esponenti di tutti gli schieramenti politici, da Forza Italia fino al Pd». Attraverso il riconoscimento del principio dell’insularità nella Costituzione, sostengono i promotori della raccolta firme, le isole italiane potrebbero veder riconosciuti nuovi diritti e nuove opportunità, dalla continuità territoriale alla fiscalità di vantaggio, da una migliore sanità a un livello più alto per quanto riguarda scuole e infrastrutture. Pochi giorni fa a Roma il Comitato ha depositato il testo della proposta di legge nella cancelleria della Corte di Cassazione. E così ieri è partita la raccolta firme
in numerosi centri della Sardegna ma anche del resto dell’Italia. L’obiettivo è arrivare a quota 50mila. A Olbia, dove ha partecipato anche Alessandro Fiorentino, coordinatore cittadino dei Riformatori, hanno firmato numerose persone tra cui il vicesindaco Angelo Cocciu. (d.b.

martedì 27 marzo 2018



I RIFORMATORI: "VOLUMI IN ZONA F"

Con gli emendamenti alla Legge urbanistica chiesto il 10% in più per hotel e case.






OLBIA. Le ragioni della Gallura sotto forma di emendamenti alla nuova legge urbanistica. I Riformatori li presenteranno in aula e tra la gente. Chiedono che negli edifici che si trovano nelle zone F turistiche, congelate dal Ppr, possano essere realizzati interventi di ristrutturazione e ampliamenti volumetrici del 10%. Secondo una ricerca dei Riformatori il 75% degli immobili sulla costa, come per esempio le ville della Costa Smeralda, sono datati tra il 1965 e il 1985. Un’età media tra i 40 e i 60 anni. «La nuova legge non può essere semplicemente legata a numeri, parametri e metri cubi che dovrebbe derivare invece da un “piano strategico per lo sviluppo turistico” invertendo la concezione in base alla quale sviluppo o strategie devono adattarsi a una normativa sempre più contorta», spiega il coordinatore gallurese Giovanni Pileri. 
Secondo Pileri la legge urbanistica varata dalla Regione è restrittiva. «È paradossale l’attacco quotidiano fatto dagli alleati all’assessore Cristiano Erriu sulla parte della legge che consente l’adeguamento delle strutture alberghiere agli standard internazionali – aggiunge –. Noi siamo invece dell’opinione che la legge sia piuttosto restrittiva e in parte sostenuta da una filosofia demagogica. Soprattutto perché non prevede la riapertura dei termini del Piano casa per le zone turistiche, che ha rappresentato negli ultimi anni l’unica fonte di lavoro per le migliaia di piccole imprese sarde, nel rispetto dell’ambiente e con un irrilevante consumo di territorio». Da qui la richiesta di interventi di restyling e nuovi volumi. «Ci sono edifici obsoleti, non adeguati alle nuove normative sul risparmio energetico, con problemi di natura statica ed igienico sanitari – aggiunge Pileri –. Inserire nella legge urbanistica limitati interventi di ristrutturazione e riqualificazione nelle zone turistiche F rappresenti la chiave e la scintilla per il rilancio dell’economia delle media e piccole imprese. La riqualificazione del patrimonio immobiliare, esteso alle zone turistiche deve consentire con limitatissimi incrementi volumetrici intorno al 10 per cento di attuare interventi generalizzati di ristrutturazione sugli immobili esistenti». 

giovedì 20 luglio 2017

     PIANO STRATEGICO DI RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE  E RILANCIO TURISTICO
In merito al dibattito in corso   in Consiglio regionale, Il coordinamento dei Riformatori in Gallura ritiene di dover intervenire per fornire idee e contributi che verranno presentati in un prossimo convegno al fine di emendare la proposta di legge o di presentare una proposta alternativa alla stessa
L’imminente ingresso in aula nel Consiglio regionale del disegno di legge 409 e la recente Legge 27 giugno 2017 relativa alla modifica delle norme urbanistiche compresa la legge n. 8 / 2015 denominata piano casa, merita un ampia riflessione al fine di mettere in campo le necessarie strategie per un progetto innovativo rispetto al quale la norma urbanistica diventa lo strumento di un più ampio progetto strategico  di sviluppo economico e turistico.  La nostra idea progettuale nasce dalla necessità di pensare al futuro dei prossimi venti anni tenendo conto del fatto che nella fascia costiera sarda sono presenti migliaia di case realizzate,  come nel caso della Costa Smeralda, ormai da oltre cinquanta anni.  “ Pensiamo quindi che l’attuale blocco dello sviluppo urbanistico che tra l’altro oggi sembrerebbe ammissibile nei  piani urbanistici in zone vergini , debba essere invece incentrato prevalentemente sulla riqualificazione urbanistica dell’esistente”.  Quindi invece di consumare nuovo  suolo pensiamo sia necessario proporre un “piano strategico di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. La riqualificazione del patrimonio immobiliare, ovviamente esteso alle zone turistiche deve essere strutturato in maniera tale da adeguare sia le strutture ricettive che le residenze  agli standard internazionali per far fronte ad una richiesta di mercato sempre più esigente. Infatti, le costruzioni in zona turistica risalgono ormai, in molti casi a oltre cinquanta anni e quindi non rispondono agli standard qualitativi sia in termini energetici sia qualitativi spesso con problematiche connesse ad aspetti strutturali e sanitari.  La nostra proposta prevede dei limitati interventi di incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente senza consumo di nuovo territorio , vincolando gli interventi alla riqualificazione paesaggistica ambientale , energetica, strutturale e igienico sanitaria degli edifici. E’ importante ed innovativa tra l’altro la proposta  che i fondi derivanti dagli oneri di costruzioni siano vincolati alla realizzazione di interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle scuole e delle strutture pubbliche di alta valenza sociale. 
RICADUTE ECONOMICHE PROGETTO ECONOMICO DI RIQUALIFICAZIONE
Da un'attenta analisi dei dati relativi agli effetti dell’applicazione della L.R. n. 4/2009, ex piano casa ,  con particolare riguardo alle zone Turistiche F emerge  un notevole  impulso alle piccole e medie imprese sarde. Gli edifici realizzati nelle zone turistiche della Sardegna anche grazie alle norme di salvaguardia introdotte dalle Legge regionale 45 del 1989, risultano prevalentemente realizzate tra gli anni 60 e 80 e pertanto, non consone alle esigenze  attuali in termini di standard abitativi, non idonee da un punto di vista energetico e dell’impiantistica. L‘analisi dei casi concreti che hanno potuto usufruire del piano casa certificano che a fronte di piccoli interventi di ampliamento di pochi metri quadrati,  relativi ad ampliamenti degli edifici esistenti, si è verificato un incremento dei lavori previsti nel piano casa con interventi di riqualificazione generale degli immobili ormai obsoleti.
In particolare è stato possibile accertare che i piccoli interventi di ampliamento dei piani casa in zona F, presentano rispetto ad interventi di nuova costruzione un fattore moltiplicatore del costo dei lavori, a parità di mq, variabile da 5 a 7 poiché,  l’intervento di ampliamento, rappresenta l’occasione per realizzare interventi aggiuntivi di  riqualificazione come sostituzione di pavimenti, adeguamento e messa a norma impianti, sostituzione di infissi,  realizzazione di impianti utilizzando fonti energetiche alternative, ecc.
Nel frattempo Il Consiglio regionale o meglio la maggioranza ha affossato il piano casa congelando le uniche prospettive di lavoro nel settore artigianale ed edilizio che tra l’altro consentivano sviluppo con consumo di nuovo territorio pari a zero.
E’ evidente che una analisi di questo tipo impone la necessità di una rivisitazione della legge regionale n. 8/2015 fermo restando che gli interventi in di adeguamento in zona F dovranno essere consentiti  solo a fronte di una riqualificazione energetica con edifici ad energia quasi zero , strutturale, nel rispetto delle tipologie storiche e con oggettivo miglioramento dell’aspetto estetico degli edifici.
La proposta prevede altresì la possibilità di adeguare  le altezze interne dei vecchi immobili conformi ai regolamenti edilizi ma non ai  parametri previsti dal D.M.S, 5 luglio 1975 art. 1 e art. 221 T.U. per l’ottenimento dell’abitabilità.
Riteniamo altresì che  gli oneri concessori per gli incrementi nelle zone F turistiche  vengono incrementati del 100% è tale incremento viene destinato in un fondo vincolato ed interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture scolastiche del Comune.

G PILERI 

lunedì 15 maggio 2017

Niente elisoccorso, Pileri: chi garantirà le emergenze?

LA MADDALENA. Si rischia l’interruzione di pubblico servizio al Punto nascita della Maddalena. L’attivazione dell’elisoccorso che avrebbe dovuto garantire le emergenze.

LA MADDALENA. Si rischia l’interruzione di pubblico servizio al Punto nascita della Maddalena. L’attivazione dell’elisoccorso che avrebbe dovuto garantire le emergenze, è slittata al prossimo autunno. La salute delle mamme è a rischio. Ad attaccare la Regione è Giovanni Pileri, coordinatore dei riformatori sardi che avevano presentato in consiglio regionale l’emendamento Salva Punto nascita, bocciato a maggioranza. «La fretta di cancellare il punto nascita mostra il dilettantismo di una maggioranza regionale che con il fallimento del bando di gara per l’elisoccorso rischia di attuare un’interruzione di pubblico servizio – dice Pileri –. Il diritto alla salute doveva essere garantito, a detta dell’assessore regionale alla Sanità, dal servizio di elisoccorso, ma l’Anac ha sospeso il bando, chiedendone alla Regione la rivisitazione e rinviando al prossimo autunno i tempi di attuazione. Ci poniamo, dunque, alcune domande – prosegue Pileri –. Se dovesse esserci una o più emergenze per le mamme maddalenine nei mesi estivi ormai alle porte, chi garantirà un trasporto in sicurezza e nei tempi utili a evitare gravi conseguenze? Noi speriamo che questo non si verifiche ma vogliamo mettere in mora la Regione già da oggi attuando i necessari interventi in consiglio regionale con un’interrogazione che presenteremo nei prossimi giorni e in Parlamento, affinché sia riattivato il servizio come previsto nel nostro emendamento».

mercoledì 5 aprile 2017


martedì 01 aprile 2017

Punto nascita, i Riformatori: «Continuiamo a combattere»

LA MADDALENA. «È inaccettabile la bocciatura del nostro emendamento Salva Punto nascite». Commenta in questo modo il voto contrario dell’aula Giovanni Pileri, segretario provinciale dei Riformatori.


LA MADDALENA. «È inaccettabile la bocciatura del nostro emendamento Salva Punto nascite». Commenta in questo modo il voto contrario dell’aula Giovanni Pileri, segretario provinciale dei Riformatori.«Il consiglio regionale , o meglio una maggioranza priva di sensibilità umana e politica ha raso al suolo le speranze che erano state riposte nell’emendamento che avevamo presentato alla legge finanziaria – aggiunge –. Avevamo chiesto una briciola di attenzione per un territorio spesso calpestato e sfruttato dallo Stato e dalla Regione. È stata un’occasione persa per dare credibilità a una giunta e in particolare all’assessore alla Sanità che non aveva neppure considerato l’ipotesi della deroga, ma che con l’approvazione dell’emendamento avrebbe potuto, con poche risorse, dare una risposta importante alle mamme maddalenine. Non una scelta dettata da problemi finanziari o legislative ma da demagogia politica e indifferenza. Non bisogna però fermarsi davanti ad una bocciatura, bisogna continuare a combattere».

fonte la Nuova Sardegna