PIANO STRATEGICO DI RIQUALIFICAZIONE DEL
PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE E RILANCIO
TURISTICO
In merito al dibattito
in corso in Consiglio regionale, Il
coordinamento dei Riformatori in Gallura ritiene di dover intervenire per
fornire idee e contributi che verranno presentati in un prossimo convegno al
fine di emendare la proposta di legge o di presentare una proposta alternativa
alla stessa
L’imminente
ingresso in aula nel Consiglio regionale del disegno di legge 409 e la recente
Legge 27 giugno 2017 relativa alla modifica delle norme urbanistiche compresa
la legge n. 8 / 2015 denominata piano casa, merita un ampia riflessione al fine
di mettere in campo le necessarie strategie per un progetto innovativo rispetto
al quale la norma urbanistica diventa lo strumento di un più ampio progetto
strategico di sviluppo economico e
turistico. La nostra idea progettuale nasce
dalla necessità di pensare al futuro dei prossimi venti anni tenendo conto del
fatto che nella fascia costiera sarda sono presenti migliaia di case realizzate,
come nel caso della Costa Smeralda,
ormai da oltre cinquanta anni. “ Pensiamo
quindi che l’attuale blocco dello sviluppo urbanistico che tra l’altro oggi
sembrerebbe ammissibile nei piani
urbanistici in zone vergini , debba essere invece incentrato prevalentemente sulla
riqualificazione urbanistica dell’esistente”. Quindi invece di consumare nuovo suolo pensiamo sia necessario proporre un
“piano strategico di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. La
riqualificazione del patrimonio immobiliare, ovviamente esteso alle zone
turistiche deve essere strutturato in maniera tale da adeguare sia le strutture
ricettive che le residenze agli standard
internazionali per far fronte ad una richiesta di mercato sempre più esigente. Infatti,
le costruzioni in zona turistica risalgono ormai, in molti casi a oltre
cinquanta anni e quindi non rispondono agli standard qualitativi sia in termini
energetici sia qualitativi spesso con problematiche connesse ad aspetti
strutturali e sanitari. La nostra
proposta prevede dei limitati interventi di incremento volumetrico del
patrimonio edilizio esistente senza consumo di nuovo territorio , vincolando
gli interventi alla riqualificazione paesaggistica ambientale , energetica,
strutturale e igienico sanitaria degli edifici. E’ importante ed innovativa tra
l’altro la proposta che i fondi
derivanti dagli oneri di costruzioni siano vincolati alla realizzazione di
interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle scuole e delle
strutture pubbliche di alta valenza sociale.
RICADUTE ECONOMICHE PROGETTO ECONOMICO DI RIQUALIFICAZIONE
Da
un'attenta analisi dei dati relativi agli effetti dell’applicazione della L.R.
n. 4/2009, ex piano casa , con
particolare riguardo alle zone Turistiche F emerge un notevole
impulso alle piccole e medie imprese sarde. Gli edifici realizzati nelle
zone turistiche della Sardegna anche grazie alle norme di salvaguardia
introdotte dalle Legge regionale 45 del 1989, risultano prevalentemente
realizzate tra gli anni 60 e 80 e pertanto, non consone alle esigenze attuali in termini di standard abitativi, non
idonee da un punto di vista energetico e dell’impiantistica. L‘analisi dei casi
concreti che hanno potuto usufruire del piano casa certificano che a fronte di
piccoli interventi di ampliamento di pochi metri quadrati, relativi ad ampliamenti degli edifici
esistenti, si è verificato un incremento dei lavori previsti nel piano casa con
interventi di riqualificazione generale degli immobili ormai obsoleti.
In
particolare è stato possibile accertare che i piccoli interventi di ampliamento
dei piani casa in zona F, presentano rispetto ad interventi di nuova
costruzione un fattore moltiplicatore del costo dei lavori, a parità di mq,
variabile da 5 a 7 poiché, l’intervento di
ampliamento, rappresenta l’occasione per realizzare interventi aggiuntivi
di riqualificazione come sostituzione di
pavimenti, adeguamento e messa a norma impianti, sostituzione di infissi, realizzazione di impianti utilizzando fonti
energetiche alternative, ecc.
Nel
frattempo Il Consiglio regionale o meglio la maggioranza ha affossato il piano
casa congelando le uniche prospettive di lavoro nel settore artigianale ed
edilizio che tra l’altro consentivano sviluppo con consumo di nuovo territorio
pari a zero.
E’
evidente che una analisi di questo tipo impone la necessità di una rivisitazione
della legge regionale n. 8/2015 fermo restando che gli interventi in di
adeguamento in zona F dovranno essere consentiti solo a fronte di una riqualificazione energetica
con edifici ad energia quasi zero , strutturale, nel rispetto delle tipologie
storiche e con oggettivo miglioramento dell’aspetto estetico degli edifici.
La
proposta prevede altresì la possibilità di adeguare le
altezze interne dei vecchi immobili conformi ai regolamenti edilizi ma non
ai parametri previsti dal D.M.S, 5
luglio 1975 art. 1 e art. 221 T.U. per l’ottenimento dell’abitabilità.
Riteniamo altresì che gli oneri concessori per gli incrementi nelle
zone F turistiche vengono incrementati del
100% è tale incremento viene destinato in un fondo vincolato ed interventi di
riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture scolastiche del Comune.
G PILERI
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