giovedì 20 luglio 2017

     PIANO STRATEGICO DI RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE  E RILANCIO TURISTICO
In merito al dibattito in corso   in Consiglio regionale, Il coordinamento dei Riformatori in Gallura ritiene di dover intervenire per fornire idee e contributi che verranno presentati in un prossimo convegno al fine di emendare la proposta di legge o di presentare una proposta alternativa alla stessa
L’imminente ingresso in aula nel Consiglio regionale del disegno di legge 409 e la recente Legge 27 giugno 2017 relativa alla modifica delle norme urbanistiche compresa la legge n. 8 / 2015 denominata piano casa, merita un ampia riflessione al fine di mettere in campo le necessarie strategie per un progetto innovativo rispetto al quale la norma urbanistica diventa lo strumento di un più ampio progetto strategico  di sviluppo economico e turistico.  La nostra idea progettuale nasce dalla necessità di pensare al futuro dei prossimi venti anni tenendo conto del fatto che nella fascia costiera sarda sono presenti migliaia di case realizzate,  come nel caso della Costa Smeralda, ormai da oltre cinquanta anni.  “ Pensiamo quindi che l’attuale blocco dello sviluppo urbanistico che tra l’altro oggi sembrerebbe ammissibile nei  piani urbanistici in zone vergini , debba essere invece incentrato prevalentemente sulla riqualificazione urbanistica dell’esistente”.  Quindi invece di consumare nuovo  suolo pensiamo sia necessario proporre un “piano strategico di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. La riqualificazione del patrimonio immobiliare, ovviamente esteso alle zone turistiche deve essere strutturato in maniera tale da adeguare sia le strutture ricettive che le residenze  agli standard internazionali per far fronte ad una richiesta di mercato sempre più esigente. Infatti, le costruzioni in zona turistica risalgono ormai, in molti casi a oltre cinquanta anni e quindi non rispondono agli standard qualitativi sia in termini energetici sia qualitativi spesso con problematiche connesse ad aspetti strutturali e sanitari.  La nostra proposta prevede dei limitati interventi di incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente senza consumo di nuovo territorio , vincolando gli interventi alla riqualificazione paesaggistica ambientale , energetica, strutturale e igienico sanitaria degli edifici. E’ importante ed innovativa tra l’altro la proposta  che i fondi derivanti dagli oneri di costruzioni siano vincolati alla realizzazione di interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle scuole e delle strutture pubbliche di alta valenza sociale. 
RICADUTE ECONOMICHE PROGETTO ECONOMICO DI RIQUALIFICAZIONE
Da un'attenta analisi dei dati relativi agli effetti dell’applicazione della L.R. n. 4/2009, ex piano casa ,  con particolare riguardo alle zone Turistiche F emerge  un notevole  impulso alle piccole e medie imprese sarde. Gli edifici realizzati nelle zone turistiche della Sardegna anche grazie alle norme di salvaguardia introdotte dalle Legge regionale 45 del 1989, risultano prevalentemente realizzate tra gli anni 60 e 80 e pertanto, non consone alle esigenze  attuali in termini di standard abitativi, non idonee da un punto di vista energetico e dell’impiantistica. L‘analisi dei casi concreti che hanno potuto usufruire del piano casa certificano che a fronte di piccoli interventi di ampliamento di pochi metri quadrati,  relativi ad ampliamenti degli edifici esistenti, si è verificato un incremento dei lavori previsti nel piano casa con interventi di riqualificazione generale degli immobili ormai obsoleti.
In particolare è stato possibile accertare che i piccoli interventi di ampliamento dei piani casa in zona F, presentano rispetto ad interventi di nuova costruzione un fattore moltiplicatore del costo dei lavori, a parità di mq, variabile da 5 a 7 poiché,  l’intervento di ampliamento, rappresenta l’occasione per realizzare interventi aggiuntivi di  riqualificazione come sostituzione di pavimenti, adeguamento e messa a norma impianti, sostituzione di infissi,  realizzazione di impianti utilizzando fonti energetiche alternative, ecc.
Nel frattempo Il Consiglio regionale o meglio la maggioranza ha affossato il piano casa congelando le uniche prospettive di lavoro nel settore artigianale ed edilizio che tra l’altro consentivano sviluppo con consumo di nuovo territorio pari a zero.
E’ evidente che una analisi di questo tipo impone la necessità di una rivisitazione della legge regionale n. 8/2015 fermo restando che gli interventi in di adeguamento in zona F dovranno essere consentiti  solo a fronte di una riqualificazione energetica con edifici ad energia quasi zero , strutturale, nel rispetto delle tipologie storiche e con oggettivo miglioramento dell’aspetto estetico degli edifici.
La proposta prevede altresì la possibilità di adeguare  le altezze interne dei vecchi immobili conformi ai regolamenti edilizi ma non ai  parametri previsti dal D.M.S, 5 luglio 1975 art. 1 e art. 221 T.U. per l’ottenimento dell’abitabilità.
Riteniamo altresì che  gli oneri concessori per gli incrementi nelle zone F turistiche  vengono incrementati del 100% è tale incremento viene destinato in un fondo vincolato ed interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture scolastiche del Comune.

G PILERI 

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