lunedì 3 dicembre 2018

Assistenza agli studenti disabili Pileri: «Garantire la copertura»

OLBIA. «L’assistenza specialistica agli studenti disabili della Gallura non può essere un optional». Così i Riformatori intervengono sulla grave situazione che riguarda la mancata copertura delle ore.
OLBIA. «L’assistenza specialistica agli studenti disabili della Gallura non può essere un optional». Così i Riformatori intervengono sulla grave situazione che riguarda la mancata copertura delle ore per l’assistenza specialistica agli studenti galluresi delle scuole superiori. «Voglio ricordare – precisa Giovanni Pileri, coordinatore dei Riformatori ed ex assessore provinciale alla Pubblica istruzione – che in passato tale problematica fu risolta con atti concreti con i quali si riuscì a garantire una copertura media di 12 ore settimanali. In particolare. ricordo che eravamo intervenuti con una variazione di bilancio prevedendo tagli alle spese provinciali per feste e manifestazioni per garantire la copertura all’assistenza specialistica. È opportuno ricordare che il numero di ore di assistenza è stabilito
tramite la diagnosi funzionale e Il piano educativo individualizzato redatto dal dirigente scolastico sulla base delle reali esigenze del disabile. Non è ammissibile non considerare che ogni studente abbia un diritto soggettivo che non può essere mortificato dalla mancanza di fondi». 

Venti anni di Riformatori in un libro

L’autore Pierpaolo Vargiu ricorda le tante battaglie del partito.
ARZACHENA. Venti anni di storia dei Riformatori con lo sguardo rivolto alle prossime competizioni regionali. Nella tappa smeraldina del tour “i Riformatori dal mio punto di vista”, la presentazione del libro scritto dall’ex deputato Pierpaolo Vargiu nella sala consiliare di Arzachena, preceduta dal saluto del sindaco Roberto Ragnedda, ha animato un dibattito sui temi forti del territorio. Dalla sanità ai trasporti e alla continuità territoriale, passando per l'inserimento del biglietto unico per l'imbarco dei sardi nelle isole minori. «In passato abbiamo presentato una proposta di legge - dice Vargiu -, continua ad essere una delle nostre priorità». Prese di posizione anche su un'eventuale rinascita della Provincia gallurese. «La Gallura non ha bisogno di una provincia - dichiara Mario Segni -. Perché in questa area geografica state già costruendo un futuro per lo sviluppo del territorio e della Sardegna». Secondo Giovanni Pileri, invece, uno dei papabili candidati del partito alle regionali «se c'è una provincia che avrebbe tutto il diritto di esistere è quella della Gallura. Fino all'approvazione di una nuova riforma sugli enti locali è giusto che venga ripristinata la Provincia Olbia-Tempio perché è impensabile essere accorpati in via definitiva a quella di Sassari. È dunque inevitabile che per ragioni culturali e di gestione del territorio, le uniche che abbiano ragione di esistere
siano le 4 province storiche che rappresentavano i quattro giudicati, Gallura compresa». Nell'excursus della storia dei Riformatori anche le grandi battaglie: l'abolizione delle accise e l'inserimento del principio di insularità nella Costituzione, tuttora in corso. (w.b.)

Demanio, Gallura ancora penalizzata

I Riformatori accusano: «L’agenzia di Tempio accorpata a Sassari»

Insularità, il comitato manifesta sulla 4 corsie

Sit–in sulla Olbia–Sassari per promuovere il referendum: «I sardi devono avere il diritto alla mobilità»


OLBIA. Hanno scelto un luogo simbolo. E cioè la strada Olbia–Sassari. Il comitato che promuove il referendum «Insularità in Costituzione» ha srotolato bandiere e striscioni per tornare a parlare di collegamenti e infrastrutture e di tutte quelle difficoltà che riscontrano i sardi nel muoversi, sia all’interno dell’isola che verso l’esterno. Insieme al comitato anche sindacalisti, rappresentanti di alcuni partiti e rappresentanti delle imprese. Tutte persone che hanno sposato l’idea del referendum che punta a far riconoscere lo svantaggio che deriva dall’insularità direttamente nella Costituzione. «Questa è una battaglia trasversale e che coinvolge anche altre regioni italiane – ha detto Roberto Frongia, presidente del Comitato –. È una battaglia dei sardi ma anche di tutte quelle persone che vogliono venire nell’isola. Abbiamo scelto la strada Olbia–Sassari perché questa è una infrastruttura simbolo. Dopo anni ancora non è conclusa». Sulla stessa linea Giovanni Pileri, responsabile del comitato in Gallura: «I sardi devono avere il diritto alla mobilità. Devono avere la possibilità di uscire dall’isola ma anche di muoversi tranquillamente all’interno. Oggi, purtroppo, tutto questo non è possibile. La Sardegna è svantaggiata». Hanno partecipato al sit–in anche Matteo Rocca, coordinatore dei giovani del comitato, Rita Padre, del comitato Olbia–Sassari, Pietro Pisciottu, del comitato Complanari, Benedetto Fois, presidente di Cna Gallura, e Quirico Sanna, vicesegretario del Psd’Az. «Il luogo è simbolico – afferma Andrea
Nieddu, sindaco di Berchidda –. Per esempio, il lavoro nel lotto 4 si sono nuovamente interrotti. La situazione è allarmante e nei confronti dell’isola continua a esserci troppa disattenzione». L’obiettivo del comitato è arrivare a quota 50mila firme entro il mese di agosto. (d.b.)

Le firme per la legge sull’insularità

Il Comitato: «Chiediamo un riconoscimento nella Costituzione»


OLBIA. Hanno piazzato un banchetto davanti al municipio e a fine giornata hanno raccolto un bel po’ di firme. L’obiettivo è presentare un progetto di legge di iniziativa popolare per ottenere il riconoscimento del principio dell’insularità in Costituzione. Una battaglia che adesso non riguarda soltanto la Sardegna ma anche la Sicilia e tutte le isole minori italiane. A portare avanti la campagna di raccolta firme è il Comitato per l’inserimento dell’insularità in Costituzione. «Questa è una battaglia trasversale perché stiamo parlando di una lotta che è di tutti – spiega Giovanni Pileri, coordinatore provinciale dei Riformatori –. Hanno aderito numerosi esponenti di tutti gli schieramenti politici, da Forza Italia fino al Pd». Attraverso il riconoscimento del principio dell’insularità nella Costituzione, sostengono i promotori della raccolta firme, le isole italiane potrebbero veder riconosciuti nuovi diritti e nuove opportunità, dalla continuità territoriale alla fiscalità di vantaggio, da una migliore sanità a un livello più alto per quanto riguarda scuole e infrastrutture. Pochi giorni fa a Roma il Comitato ha depositato il testo della proposta di legge nella cancelleria della Corte di Cassazione. E così ieri è partita la raccolta firme
in numerosi centri della Sardegna ma anche del resto dell’Italia. L’obiettivo è arrivare a quota 50mila. A Olbia, dove ha partecipato anche Alessandro Fiorentino, coordinatore cittadino dei Riformatori, hanno firmato numerose persone tra cui il vicesindaco Angelo Cocciu. (d.b.

martedì 27 marzo 2018



I RIFORMATORI: "VOLUMI IN ZONA F"

Con gli emendamenti alla Legge urbanistica chiesto il 10% in più per hotel e case.






OLBIA. Le ragioni della Gallura sotto forma di emendamenti alla nuova legge urbanistica. I Riformatori li presenteranno in aula e tra la gente. Chiedono che negli edifici che si trovano nelle zone F turistiche, congelate dal Ppr, possano essere realizzati interventi di ristrutturazione e ampliamenti volumetrici del 10%. Secondo una ricerca dei Riformatori il 75% degli immobili sulla costa, come per esempio le ville della Costa Smeralda, sono datati tra il 1965 e il 1985. Un’età media tra i 40 e i 60 anni. «La nuova legge non può essere semplicemente legata a numeri, parametri e metri cubi che dovrebbe derivare invece da un “piano strategico per lo sviluppo turistico” invertendo la concezione in base alla quale sviluppo o strategie devono adattarsi a una normativa sempre più contorta», spiega il coordinatore gallurese Giovanni Pileri. 
Secondo Pileri la legge urbanistica varata dalla Regione è restrittiva. «È paradossale l’attacco quotidiano fatto dagli alleati all’assessore Cristiano Erriu sulla parte della legge che consente l’adeguamento delle strutture alberghiere agli standard internazionali – aggiunge –. Noi siamo invece dell’opinione che la legge sia piuttosto restrittiva e in parte sostenuta da una filosofia demagogica. Soprattutto perché non prevede la riapertura dei termini del Piano casa per le zone turistiche, che ha rappresentato negli ultimi anni l’unica fonte di lavoro per le migliaia di piccole imprese sarde, nel rispetto dell’ambiente e con un irrilevante consumo di territorio». Da qui la richiesta di interventi di restyling e nuovi volumi. «Ci sono edifici obsoleti, non adeguati alle nuove normative sul risparmio energetico, con problemi di natura statica ed igienico sanitari – aggiunge Pileri –. Inserire nella legge urbanistica limitati interventi di ristrutturazione e riqualificazione nelle zone turistiche F rappresenti la chiave e la scintilla per il rilancio dell’economia delle media e piccole imprese. La riqualificazione del patrimonio immobiliare, esteso alle zone turistiche deve consentire con limitatissimi incrementi volumetrici intorno al 10 per cento di attuare interventi generalizzati di ristrutturazione sugli immobili esistenti».