sabato 19 gennaio 2008

Rifiuti Campani




Intervento in Consiglio regionale 17 gennaio 2008

Grazie Presidente,
In apertura voglio esprimere la solidarietà al Presidente della regione per gli atti vandalici subiti.
Ritengo però con la stessa serenità dissentire dall’operato dello stesso presidente poiché ha agito senza coinvolgere il Consiglio e gli enti locali. Il problema dell’emergenza rifiuti và esaminato nei due contesti: quello nazionale e quello Regionale;
Il vero obiettivo a Livello Nazionale è quello di mantenere il potere in una Regione chiave come la Campania, governata da più di dieci anni dal centro-sinistra, che rischia di franare miseramente di fronte all’emergenza rifiuti. Prodi è preoccupato, non tanto dalle conseguenze sanitarie sulla popolazione Campana, ma perché “tutto il mondo ci guarda” e non vuole che l’Italia dia questa immagine negativa.
Come apparso su una nota stampa del giornale “Il mattino “ di Napoli del 12 Gennaio 2008 e come spesso succede nel nostro paese, la discussione sui rifiuti napoletani si svolge eludendo i termini concreti della questione e le vicende storiche che stanno provocando il disastro.
E’ necessario ricostruire la catena degli errori è responsabilità che hanno portato alla situazione attuale :

- 1998 in Campania viene aggiudicata una gara per la realizzazione di due termovalorizzatori e sette impianti CDR (Combustibile Derivato Rifiuti) appalti conclusi nel 2000 con Bassolino con l’aggiudicazione all’impresa Fibe Impregilo che propose tra l’altro i sistemi di trattamento meno avanzati.
Da questi impianti esce un rifiuto chiamato “tal quale” cioè rifiuti triturati, impacchettati ma tali e quali a quelli entrati, che anche se ci fosse il termo valorizzatore non potrebbero essere mai bruciati.
Questo è uno dei motivi principali per cui il territorio campano e pieno di eco-balle che non potranno essere smaltite con sistemi moderni ma che sono finiti o finiranno in discarica.

Sul territorio napoletano sono oggi accumulate circa 6,5 milioni di tonnellate di eco-balle, molto probabilmente contaminate da rifiuti tossici industriali illegali, impossibili da bruciare.
E’ risaputo, come emerge dalle indagini svolte dai Giudici napoletani , che i 6,5 milioni di eco- balle non possono essere incenerite poiché fuori legge.
Come è possibile allora Assessore Morittu che nessuno in questi anni si sia accorto che le eco-balle erano fuori norma?
La risposta è semplice: nessuno controllava, e lo stoccaggio delle eco-balle, rappresentava un enorme affare per chi gestiva la filiera del trasporto e della messa in discarica temporanea.
Costava di più trasferire in discarica che all’inceneritore in Germania.
“Le eco-balle sono dunque una immensa discarica imballata”
Dunque Assessore mentre la giunta della Regione Sardegna, in ragione della solidarietà, non rispetta neppure la propria legge n. 6 del 24 aprile 2001che vieta lo stoccaggio e transito di rifiuti provenienti da altre regioni e , applica sanzioni pesanti ai Comuni sardi e quindi ai cittadini quando non si raggiunge la percentuale di raccolta differenziata come previsto da apposite delibera di Giunta regionale, la Campania, per 14 anni ha ammassato rifiuti indifferenziati che in parte verranno scaricati sul territorio Sardo.
Si sta tra l’altro dando una immagine distorta della verità;
Si dice che il problema della spazzatura napoletana è una questione di ordine pubblico da risolvere con la polizia ed eventualmente con i manganelli.
In realtà tale strategia ha come primo obbiettivo urgente, quello di fare sparire l’immagine della spazzatura dai teleschermi, sulla quale rischia di cadere il Governo e la sua credibilità in Europa.
Assessore , Il rifiuto del Casic di Cagliari di accettare le eco-balle, che come già detto non possono essere incenerite, merita rispetto, attenzione e precise verifiche sulla qualità dei rifiuti che stanno arrivando in Sardegna.
L’invito è quindi a sospendere ogni attività di trasporto,stoccaggio, di rifiuti poiché non esistono dati , verifiche e quindi certezze che possano garantire la salute dei sardi.

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