martedì 30 ottobre 2007
Danni irreparabili ai porti sardi
Pileri: «Non aumentano gli attracchi ma i controlli, bisogna cambiare la legge finanziaria»
Con riferimento all’articolo apparso sui quotidiani locali, dal titolo “ Da giugno ad agosto yacht in aumento: più 29%”, occorre precisare che tale interpretazione dei dati rilevati dall’Agenzia delle entrate regionali appare distorta e strumentale.
Infatti le rilevazioni degli attracchi derivano dalle comunicazioni effettuate dai porti in riferimento alla stagione estiva 2007, mentre per il 2006 i controlli erano stati effettuati sporadicamente dal Corpo Forestale regionale.
Bisogna quindi considerare che nel 2007 è stato effettuato un controllo più capillare e con criteri diversi dal 2006.
La seconda considerazione è che comunque questi dati non sono attendibili né per il periodo 2006 -2007 ma soprattutto non sono comparabili con gli anni precedenti al 2006, quando non era ancora in vigore l’imposta regionale sull’ormeggio degli yacht;
Un puntuale rilevamento degli ormeggi relativi alla stagione 2005 avrebbe sicuramente evidenziato numeri di attracchi di molto superiore alle annualità 2006-2007.
E’ opportuno tra l’altro evidenziare che i 3200 yacht rilevati nel 2006 e i 4200 del 2007 rappresentano una dato assolutamente negativo se riferito alla grande disponibilità di ormeggi di cui è dotata la Sardegna.
Infatti se si considera che gli attracchi considerati comprendono non solo gli yacht soggetti al pagamento, ma anche le soste tecniche, le imbarcazioni a vela ed in regata possiamo ritenere che i numeri considerati ( non riferiti ad entrate certe) è evidente il danno per il sistema portuale turistico con gravi ripercussioni economiche e di immagine per l’intero comparto turistico della Sardegna. .
Quindi è quantomeno indispensabile che la Giunta Regionale attui con urgenza i necessari provvedimenti per la soppressione dell’imposizione prevista dall’art 3 della finanziaria 2007 in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale in merito ai profili di illegittimità evidenziati dal Governo centrale.
La problematica deva essere risolta approvando in Consiglio Regionale la proposta di legge n. 294 del 27 luglio 2007, con la quale si prevede la soppressione dell’art 3 della legge finanziaria 2007 relativa alle imposte regionali.
On. Giovanni Pileri
Cagliari 25OTT2007
giovedì 25 ottobre 2007
ANCHE LA SINISTRA SARDA VOLTA LE SPALLE A SORU
PREPARIAMOCI A GOVERNARE
Che la stragrande maggioranza dei Sardi non volesse più Soru era ormai più che una certezza, ma che oltre il 50% della coalizione di centro sinistra, con il voto odierno, abbia preferito “alla nuova politica” interpretata da Soru, la vecchia politica di Antonello Cabras rappresenta un segnale forte e certifica la mancanza di una maggioranza in Consiglio Regionale.
La lettura dei risultati elettorali relativi alla nomina del segretario del PD sardo dice chiaramente che anche chi aveva sostenuto Soru, oggi non lo riconosce come persona degna di guidare non solo la Regione ma anche la segreteria del PD Sardo.
Tutto ciò nonostante a sostegno del Presidente siano scesi in campo in maniera inopportuna gli Assessori della Giunta Regionale.
E’ ovvio che noi del centro destra dobbiamo far tesoro di questo verdetto preparandoci non solo ad esercitare una opposizione sempre più convinta ma anticipando i tempi per una alternativa di governo con programmi e idee che possono restituire fiducia, speranza e dignità al popolo sardo.
lunedì 15 ottobre 2007
NO ALLA LEGGE STATUTARIA
IL 21 OTTOBRE 2007 DOBBIAMO DIRE NO AL REFERENDUM SULLA LEGGE STATUTARIA
La legge statutaria permetterà alla sinistra di approvare altre leggi ordinarie, che verticalizzano ancora di più il sistema di potere attuale.
Questa speciale legge Regionale, che nel gergo politico è chiamata “Legge Statutaria”, è ovviamente la più importante legge, dopo lo Statuto Sardo, che dovrà disciplinare la nostra Regione e le sue istituzioni.
Forza Italia invita a dire no al referendum, perché in Consiglio Regionale, ha fortemente contrastato questa legge statutaria voluta dal Presidente Soru.
SE VINCE IL NO:
L’ elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale resta salva, perché rimane in vigore la stessa legge con cui e stato eletto l’attuale consiglio.
Dicendo NO, i Sardi hanno l’occasione di esprimere la propria speranza di libertà e di cambiamento.
SE VINCE IL SI:
Meno potere alle amministrazioni locali e quelle provinciali (Sindaci, Assessori, Presidenti delle Province).
Hanno la possibilità di partecipare alle gare d’appalto Regionali, il Presidente della Regione, gli Assessori Regionali e i Consiglieri Regionali.
ECCO PERCHE’ FORZA ITALIA DICE NO ED INVITA TUTTI A MOBILITARSI E AD ANDARE A VOTARE IL 21 OTTOBRE (IN MODO DA SUPERARE IL QUORUM DEL 33% CIOE’ UN TERZO DEI VOTANTI)
NON SARA’ RENATO SORU A NEGARE
LA LIBERTA’ AI SARDI PERCHE’ NOI
NON LO PERMETTEREMO.
IL POPOLO SARDO NON MERITA QUESTO.
La legge statutaria permetterà alla sinistra di approvare altre leggi ordinarie, che verticalizzano ancora di più il sistema di potere attuale.
Questa speciale legge Regionale, che nel gergo politico è chiamata “Legge Statutaria”, è ovviamente la più importante legge, dopo lo Statuto Sardo, che dovrà disciplinare la nostra Regione e le sue istituzioni.
Forza Italia invita a dire no al referendum, perché in Consiglio Regionale, ha fortemente contrastato questa legge statutaria voluta dal Presidente Soru.
SE VINCE IL NO:
L’ elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale resta salva, perché rimane in vigore la stessa legge con cui e stato eletto l’attuale consiglio.
Dicendo NO, i Sardi hanno l’occasione di esprimere la propria speranza di libertà e di cambiamento.
SE VINCE IL SI:
Meno potere alle amministrazioni locali e quelle provinciali (Sindaci, Assessori, Presidenti delle Province).
Hanno la possibilità di partecipare alle gare d’appalto Regionali, il Presidente della Regione, gli Assessori Regionali e i Consiglieri Regionali.
ECCO PERCHE’ FORZA ITALIA DICE NO ED INVITA TUTTI A MOBILITARSI E AD ANDARE A VOTARE IL 21 OTTOBRE (IN MODO DA SUPERARE IL QUORUM DEL 33% CIOE’ UN TERZO DEI VOTANTI)
NON SARA’ RENATO SORU A NEGARE
LA LIBERTA’ AI SARDI PERCHE’ NOI
NON LO PERMETTEREMO.
IL POPOLO SARDO NON MERITA QUESTO.
mercoledì 3 ottobre 2007
PIano Paesaggistico Regionale
Pileri : «Comuni a rischio commissariamento?».
Cagliari 12/09/2007. «Sono sempre contraddittorie le direttive della Regione sui PUC, e i comuni non hanno ancora ottenuto risorse».
Lo afferma il Consigliere Regionale di Forza Italia, On. Giovanni Pileri, primo firmatario di un’interpellanza rivolta al Presidente della Regione, con la quale intende avere notizia sulle intenzioni della Regione in merito ai tempi entro i quali i comuni devono adottare i Piani Urbanistici Comunali.
Cagliari 12/09/2007. «Sono sempre contraddittorie le direttive della Regione sui PUC, e i comuni non hanno ancora ottenuto risorse».
Lo afferma il Consigliere Regionale di Forza Italia, On. Giovanni Pileri, primo firmatario di un’interpellanza rivolta al Presidente della Regione, con la quale intende avere notizia sulle intenzioni della Regione in merito ai tempi entro i quali i comuni devono adottare i Piani Urbanistici Comunali.
ENTI LOCALI: ADEGUAMENTO DEI PUC ALLE DIRETTIVE DEL PPR.
Pileri : «I comuni non possono rispettare i tempi erroneamente imposti dall’Assessorato dell’Urbanistica».
«Sono sempre contraddittorie le direttive della Regione sui PUC, e i comuni non hanno ancora ottenuto risorse».
Lo afferma il Consigliere Regionale di Forza Italia, On. Giovanni Pileri, primo firmatario di un’interpellanza rivolta al Presidente della Regione, con la quale intende avere notizia sulle intenzioni della Regione in merito ai tempi entro i quali i comuni devono adottare i Piani Urbanistici Comunali.
«Infatti – dice Pileri - con una nota del 4 settembre scorso, l’Assessorato dell’Urbanistica ha comunicato ai comuni che l’adeguamento dei PUC deve avvenire entro il 22 febbraio 2008, senza che negli ultimi 12 mesi, come previsto dalla legge 8 (la legge salvacoste) siano stati accreditati i fondi ai comuni. La stessa legge – prosegue Pileri – prevede che l’adeguamento debba essere effettuato entro 12 mesi dall’erogazione delle risorse finanziarie».
«E’ ovvio sottolineare – spiega il Consigliere Aazzurro - che in mancanza delle direttive regionali previste dalla L.45 (legge urbanistica regionale del 1989) e considerate le difficoltà che i comuni stanno incontrando nelle procedure preliminari di individuazione dei nuovi perimetri dei centri storici, delle istruttorie relative alle intese e dell’adeguamento del PUC alla complesse norme del PPR, è reale il rischio che i comuni non possano rispettare i tempi erroneamente imposti dall’Assessorato dell’Urbanistica».
La Giunta – conclude Pileri - deve rivedere i termini imposti ai comuni dall’Assessore dell’Urbanistica, che non solo sono insufficienti per concludere l’iter di approvazione dei PUC, ma anche non coerenti con le normative regionali in vigore».
Lo afferma il Consigliere Regionale di Forza Italia, On. Giovanni Pileri, primo firmatario di un’interpellanza rivolta al Presidente della Regione, con la quale intende avere notizia sulle intenzioni della Regione in merito ai tempi entro i quali i comuni devono adottare i Piani Urbanistici Comunali.
«Infatti – dice Pileri - con una nota del 4 settembre scorso, l’Assessorato dell’Urbanistica ha comunicato ai comuni che l’adeguamento dei PUC deve avvenire entro il 22 febbraio 2008, senza che negli ultimi 12 mesi, come previsto dalla legge 8 (la legge salvacoste) siano stati accreditati i fondi ai comuni. La stessa legge – prosegue Pileri – prevede che l’adeguamento debba essere effettuato entro 12 mesi dall’erogazione delle risorse finanziarie».
«E’ ovvio sottolineare – spiega il Consigliere Aazzurro - che in mancanza delle direttive regionali previste dalla L.45 (legge urbanistica regionale del 1989) e considerate le difficoltà che i comuni stanno incontrando nelle procedure preliminari di individuazione dei nuovi perimetri dei centri storici, delle istruttorie relative alle intese e dell’adeguamento del PUC alla complesse norme del PPR, è reale il rischio che i comuni non possano rispettare i tempi erroneamente imposti dall’Assessorato dell’Urbanistica».
La Giunta – conclude Pileri - deve rivedere i termini imposti ai comuni dall’Assessore dell’Urbanistica, che non solo sono insufficienti per concludere l’iter di approvazione dei PUC, ma anche non coerenti con le normative regionali in vigore».
Cagliari 27/09/2007
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