articolo estratto del sito www.mosinforma.org
L’assessore Pileri scrive al MOS “[...] mai ho parlato di oscenità, di pericolosità e di censura in riferimento a rapporti omosessuali trattati nel libro” che, ammette, “non ho ancora letto”. Dalla scuola di Arzachena confermano di aver richiesto la sostituzione del libro perchè considerato non adatto agli studenti dei primi anni. Ma Savina Massa rilancia “Ho le prove”
L’assessore Giovanni Pileri e il liceo di Arzachena sostengono che la rassegna letteraria “sfogliare con classe” è rivolta a tutte le classi delle scuole superiori e non solo agli studenti degli ultimi due anni. “Quando ci sono arrivati i libri li abbiamo consegnati agli studenti dei primi due anni” ci dice al telefonoRosalinda Balia, docente nella scuola di Arzachena dove doveva essere presentato il libro “ma già dal giorno successivo, soprattutto le ragazze, hanno cominciato a riportare i libri sostenendo di non capirlo e di non apprezzarlo. Effettivamente, la prima parte contine delle situazioni che non sono così adatte a ragazze della loro età”. La docente continua citando una delle situazioni di difficile comprensione per ragazzi troppo giovani, ovvero quella di una donna che decide di rimanere incinta come la Madonna e, per farlo, si masturba con un cero. E, i suoi dialoghi con la grossa candela, avrebbero bisogno, effettivamente, di una maggiore capacità critica, dato che la donna le parla come farebbe con un essere umano.
I docenti coinvolti decidono quindi di cancellare il libro dall’elenco e informano l’assessore. “In data 16 marzo 2011 ricevetti una segnalazione dal liceo di Arzachena con la quale mi veniva comunicato che il libro prescelto non era adatto perchè caratterizzato da una terminologia non consona per i ragazzi delle prime classi del liceo” scrive infatti l’assessore in una mail inviata a questa testata. “Pertanto, a seguito della segnalazione della scuola, con nota in data 16 marzo e cioè prima della conferenza stampa di presentazione della rassegna, ho inviato una lettera al
l’organizzatore invitandolo a ritirare il libro”.
Oltre a discolparsi, Giovanni Pileri ci tiene a sottolineare la sua estraneità ad atteggiamenti omofobi “Mai la scuola e neppure il sottoscritto abbiamo parlato di censura soprattutto con riferimento a temi legati alla omosessualità” scrive, e aggiunge “Il mio rispetto per gli omosessuali è totale e sinceramente non conoscendo il contenuto del libro , poiché la rassegna non era ancora cominciata , non capisco perchè mi debbano essere attribuite frasi o atteggiamenti discriminatori o di omofobia”.
Dal MOS rispondono che “Se l’esclusione del libro è dovuta al linguaggio ed alle situazioni descritte nel libro ed è stato richiesto dalla scuola, e se è vero che la rassegna interessava gli studenti dei primi anni e non quelli degli ultimi due anni, la vicenda assumerebbe un altro aspetto”. Ma l’associazione gay, lesbica e trans ritiene anche che le parole dell’assessore sarebbero più credibili se seguite da fatti concreti. “Sarebbe ora di sollevare il velo di silenzio sull’omosessualità che investe la provincia di Olbia Tempio, unico territorio in Sardegna a non aver mai ospitato incontri sull’omosessualità, sull’omofobia o sui diritti di cittadinanza con la presenza di gay e lesbiche. Non abbiamo alcuna difficoltà a credere alle parole della docente e dell’assessore Pileri, per questo li invitiamo ad organizzare degli incontri con gli studenti e con la cittadinanza sull’omosessualità e sull’omofobia dimostrando, nei fatti, di capire che la discriminazione e la violenza contro gay, lesbiche e trans si combatte solo con una corretta informazione, con la sensibilizzazione ad una cultura del rispetto e con il riconoscimento degli elemntari diritti di cittadinanza. Il 17 Maggio sarà la giornata mondiale contro l’omofobia. Perchè non mettere nero su bianco quanto sostenuto a parole presentando una mozione di condanna dell’omofobia in consiglio provinciale? Sarebbe un buon inizio per una provincia in cui la rappresentanza politica è quasi esclusivamente maschile e che non brilla per il rispetto delle minoranze, a partire proprio da gay e lesbiche”.
4 commenti:
dovreste far vietare i libri comunisti nelle scuole
Carlo sei un mentecatto. Nella tua battuta di merda stai equiparando i comunisti agli omosessuali. Non è un'offesa per i comunisti nè per gli omosessuali, ma è la perfetta espressione della tua idiozia.
Un amico diciamo Giorgio
Finalmente pare che la strumentalizzazione sia finita .
Alla fine si sono fatti una pubblicità gratuita la " MASSA " e la " Murgia" alle spalle dei lettori e dell'aaassessore.
Spiace però constatare che stranamente sia la scrittrice si siano unilateralmente, senza sentire l'assessore , accanite con lo stesso con una coordinazione incredibi.
Va dato comunque atto a lei , assessore , di aver dimostrato una grande maturità per come ha affrontato la vicenda, rispondendo alle calunnie delle stesse , con precisione e serenità difendendo una posizione correttissima e inopinabile.
Grande maturitò è stata espressa anche dal MOS che da subito ha capito che le due volevano strumentalizzare la cosa e attribuirle frasi o azioni che lei giustamente ha puntualmente smentito.
Al giorno d'oggi tutto viene frainteso. Il libro era indirizzato alla I,II,III liceo e io credo che a quell'età i ragazzi, essendo in fase di piena crescita, possano essere condizionati da elementi presenti all'interno del volume. Non si tratta di elementi di omosessualità ma argomenti e contenuti di sesso non adatti ad un ragazzino/a di 14 anni. Le autrici del libro hanno strumentalizzato le parole dell'assessore per pura pubblicità e campagna di vendita.
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