giovedì 31 maggio 2007

Quotididiano on-line - "Informazione"


REGIONE/SARDEGNA

FINANZIARIA, NUOVE SOLUZIONI ABITATIVE PER LE FAMIGLIE DEI DISABILI


Proposta di Legge Petrini-Pileri: «Le nuove norme urbanistiche per i disabili in finanziaria»Cagliari, 18/05/2007 (informazione.it) I consiglieri regionali Giovanni Pileri e Onorio Petrini hanno presentato un disegno di legge che prevede la possibilità di deroga volumetrica per le abitazioni dei disabili nelle quali sono necessari interventi di adeguamento sia qualitativi che in termini di nuovi spazi. La proposta di legge ha avuto un iter accelerato poiché i proponenti hanno presentato un emendamento alla legge finanziaria che ha trovato il consenso da parte dei consiglieri Barracciu e Pirisi presentatori di un emendamento simile. «Il Consiglio ha quindi approvato un emendamento di sintesi tra la nostra proposta di legge e il loro emendamento – dicono Pielri e Petrini – che riporta quasi integralmente la nostra proposta che consentirà di dare risposte alle famiglie con persone con gravi Disabilità che dovevano fare i conti con una norma che consentiva di dare risposte alle esigenze abitative dei disabili».

Quotidiano on-line "Sardegna Oggi" - On. Pileri

CAGLIARI

venerdì, 25 maggio 2007

Finanziaria: critiche da Cisl e Cdl

Della manovra finanziaria regionale la Cisl salva solo il fondo per la non autosufficienza, anche se non e' previsto - denuncia il sindacato - un intervento specifico per le famiglie che assistono. Ma nel complesso la manovra non convince: mancano obiettivi strategici in grado di dare risposte tempestive alle diverse emergenze della Sardegna. A rilanciare le critiche al provvedimento è stato il segretario generale della Cisl sarda Mario Medde. Intanto i consiglieri regionali del centrodestra si sono dati appuntamento a Olbia per ribadire il loro no convinto al provvedimento. “La Giunta ha parlato di avvenimento storico, ma di storico - denunciano gli esponenti di FI, Udc e An - c'è solo il ritardo con cui la finanziaria è stata licenziata e non certo per l'ostruzionismo dell'opposizione”.

CAGLIARI - Il ritardo di approvazione, ha sottolineato Medde, è senza precedenti: ''Difficilmente si riuscirà a garantire la spesa di gran parte delle risorse previste per sviluppo, lavoro e contrasto alla povertà”. E ancora: non è stato varato un nuovo Piano per il lavoro, ma sono stati previsti interventi recuperando somme non spese in passato e riprogrammando fondi Por; il reddito di cittadinanza, il sussidio di massimo 250 euro mensili per un anno, “ha caratteristiche solo concettuali” stante l'insufficienza dei cinque milioni di euro stanziati; il superamento del precariato nell'amministrazione regionale, in particolare nell'Ente Foreste, non è accompagnato da soluzioni decisive e più ampie, tali da coinvolgere i lavoratori socialmente utili, “problema che si trascina da lungo tempo”; è evidente il ritardo della riforma della formazione professionale, benchè la Giunta regionale l'abbia inserita tra i ddl collegati alla Finanziaria, perchè manca il coinvolgimento delle Province, fondamentale per attuare la mobilita' del personale agli enti locali; sulle politiche industriali, la Cisl rileva l'assenza di adeguate strategie di riferimento a favore delle imprese e per il riequilibrio territoriale.Medde ha attaccato anche chi dice che in Sardegna “i poveri non ci sono”. “Come diavolo fa a vivere una persona con la pensione minima? Lo ripeteremo in continuazione. I nostri dati sono reali, non statistici”. Il totale di chi ha un reddito insufficiente, argomenta il leader della Cisl, resta sempre preoccupante: 333.845. Intanto la Cdl attacca. Il testo approvato produrrà solo “l'innalzamento dei residui passivi - osserva il capogruppo di FI Giorgio La Spisa - cioè delle somme non spese, in quanto le risorse entreranno in circolo in ritardo”. “Si tratta di false entrate – precisa l'esponente azzurro - 500 milioni di euro di anticipo che competono all'esercizio futuro di bilancio”.Sui tempi dell'approvazione della manovra ha insistito Roberto Capelli (Udc). “Duecentotrentasei giorni di ritardo sono un record assoluto. Abbiamo pure dovuto cambiare il regolamento consiliare che e' stato stravolto per rivotare un emendamento sul piano energetico non in linea con le aspettative della Giunta”. Giovanni Pileri, consigliere gallurese di Fi, non ha dubbi: la finanziaria “fa male ai sardi, divide l'Isola andando a colpire precisi sistemi economici e sociali, in particolare il turismo. Credono di aver danneggiato Porto Cervo, Portisco e Porto Rotondo, invece - assicura Pileri - faranno male ai piccoli porti turistici”. A Matteo Sanna (An), infine, non è piaciuto l'atteggiamento delle organizzazioni sindacali: “i sindacati si sono lamentati per questa finanziaria, ma se l'avessimo approvata noi - sottolinea - avrebbero bloccato tutta la Sardegna”.

Ultimo aggiornamento: 25-05-2007 19:27:45

Yahoo! Sardegna: Tassa sul lusso On. Pileri

"Yahoo"

Sardegna: Pileri (Fi), Regione Svincoli Residui Passivi Dei Comuni
Di (Rag/Col/Adnkronos)



Cagliari, 15 mag. (Adnkronos) - Il consigliere regionale della Sardegna di Forza Italia,
Giovanni Pileri, ha presentato un emendamento all'articolo 11 della Finanziaria, in discussione questo pomeriggio, che avrebbe consentito agli Enti locali di poter impegnare i fondi dell'avanzo di amministrazione svincolandoli dal Patto di stabilita'. L'emendamento e' stato bocciato.''L'approvazione dell'emendamento da parte dell'Assemblea - si e' rammaricato Pileri - avrebbe consentito ai Comuni di poter utilizzare i fondi, ora bloccati nelle casse comunali, dalla finanziaria dello stato, per la realizzazione di opere pubbliche''.Il consigliere ha espresso forti perplessita' sul fatto che la Giunta regionale non abbia accettato l'emendamento nonostante la commissione competente si fosse rimessa al parere dell'Aula. ''Le perplessita' - ha sottolineato Pileri - sono ancora maggiori se si considera che la Regione con l'articolo 1 ha forzato il sistema di redazione della finanziaria dello Stato e della Regione, spostando i fondi delle annualita' 2010/12 al 2007''.

TASSA SUL LUSSO - "La Stampa" 03/05/2007

"La Stampa"
Tassa sul lusso: "Un danno per i sardi"

Gli operatori, con i privati, attaccano la giunta Soru "Tassa sul lusso: un danno per i sardi".
È lo slogan che apre la pagina a pagamento sui quotidiani sardi comprata dal Consorzio Rete porti Sardegna e da una trentina fra altri porti, associazioni e privati dell’isola, per contestare l’imposta regionale istituita l’anno scorso sulle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 14 metri che attracchino in Sardegna nei mesi estivi. Gli operatori sardi della nautica che la contrastano elencano "dieci buoni ragioni per eliminarla", mentre il Consiglio regionale è impegnato nell’esame della manovra finanziaria regionale, ben oltre i quattro mesi di esercizio provvisorio, che la ribadisce con alcune modifiche. "Nel 2006 la tassa ha fatto incassare circa 1,5 milioni di euro. Per riscuoterla", sottolineano i firmatari dell’appello all’assemblea sarda, "fra agenzia regionale delle entrate, consulenze, personale dei vari assessorati, osservatorio industriale e corpo forestale, si è speso probabilmente almeno il doppio. Nella scorsa stagione i porti della Rete Sardegna hanno avuto un calo medio di presenze di imbarcazioni assoggettate alla tassa di oltre il 42%, a tutto vantaggio dei concorrenti corsi, croati e spagnoli. Nel 2007, se la tassa non sarà abrogata, il calo di presenze continuerà attestandosi probabilmente attorno al 70% rispetto al 2005. I fornitori di servizi alla nautica - rivenditori di carburanti, agenti marittimi, servizi di ristorazione, tassisti - hanno subito nel 2006 cali medi di fatturato del 30%. Molti porti sono stati costretti a compensare i mancati introiti con riduzioni di personale e aumentando le tariffe di ormeggio delle imbarcazioni con contratto annuale, prevalentemente di proprietà di sardi. La tassa ha creato alla Sardegna un tremendo danno di immagine".Ricordando che l’imposta è stata impugnata dal governo davanti alla Corte costituzionale e ha destato perplessità anche nell’Ue, gli operatori della nautica sostengono che nel caso venisse giudicata incostituzionale o in contrasto con la normativa europea, "a Regione dovrà restituire quanto incassato, oltre agli interessi e alle spese legali" "on chiediamo assistenzialismo, ma soltanto la possibilità di rimanere sul mercato dei flussi nautici" concludono gli operatori. "i appelliamo ai consiglieri regionali affinchè riflettano sull’inopportunità di gettare il comparto della nautica della Sardegna in una crisi irreversibile, che avrebbe costi sociali ed economici difficilmente valutabili".Intanto, in sede di Consiglio regionale, il consigliere Giovanni Pileri di Forza Italia ha presentato una serie di emendamenti per la modifica della Finanziaria che prevedono come prima soluzione la soppressione della tassa, prevista al comma 3 dell’art. 3, e, come seconda soluzione, l’introduzione di un concetto completamente diverso di applicazione delle imposte che dovrebbero essere tramutate "in contributo per lo sviluppo turistico nautico della Sardegna", prevedendo il re investimento dei fondi per il monitoraggio ambientale, per la manutenzione delle strutture portuali, per l’incentivazione dell’imprenditoria giovanile nel settore della nautica e per il finanziamento di scuole professionale relative ad attività di alta specializzazione nel settore della nautica. Pileri propone inoltre che "il pagamento sia riferito alla durata dell’ormeggio e quindi inserito nella tariffa relativa all’ormeggio giornaliero; una rimodulazione, in diminuzione, del calcolo in funzione della lunghezza delle imbarcazioni con tariffe variabili da un euro 1, per barche da 14 a 24 metri, da 2 euro per le quelle da 24 a 30 metri e da 3 euro per le imbarcazioni di lunghezza oltre i trenta metri, con riduzioni oltre i 15 giorni di ormeggio". "L’applicazione della tassa - spiega Pileri - deve decorrere dal 2008 e comunque dopo la conclusione del procedimento relativo alla verifica sulla costituzionalità dell’imposizione".