I RIFORMATORI: "VOLUMI IN ZONA F"
Con gli emendamenti alla Legge urbanistica chiesto il 10% in più per hotel e case.
OLBIA. Le ragioni della Gallura sotto forma
di emendamenti alla nuova legge urbanistica. I Riformatori li presenteranno in
aula e tra la gente. Chiedono che negli edifici che si trovano nelle zone F
turistiche, congelate dal Ppr, possano essere realizzati interventi di
ristrutturazione e ampliamenti volumetrici del 10%. Secondo una ricerca dei
Riformatori il 75% degli immobili sulla costa, come per esempio le ville della
Costa Smeralda, sono datati tra il 1965 e il 1985. Un’età media tra i 40 e i 60
anni. «La nuova legge non può essere semplicemente legata a numeri, parametri e
metri cubi che dovrebbe derivare invece da un “piano strategico per lo sviluppo
turistico” invertendo la concezione in base alla quale sviluppo o strategie
devono adattarsi a una normativa sempre più contorta», spiega il coordinatore
gallurese Giovanni Pileri.
Secondo Pileri la legge urbanistica varata
dalla Regione è restrittiva. «È paradossale l’attacco quotidiano fatto dagli
alleati all’assessore Cristiano Erriu sulla parte della legge che consente
l’adeguamento delle strutture alberghiere agli standard internazionali –
aggiunge –. Noi siamo invece dell’opinione che la legge sia piuttosto
restrittiva e in parte sostenuta da una filosofia demagogica. Soprattutto
perché non prevede la riapertura dei termini del Piano casa per le zone
turistiche, che ha rappresentato negli ultimi anni l’unica fonte di lavoro per
le migliaia di piccole imprese sarde, nel rispetto dell’ambiente e con un
irrilevante consumo di territorio». Da qui la richiesta di interventi di
restyling e nuovi volumi. «Ci sono edifici obsoleti, non adeguati alle nuove
normative sul risparmio energetico, con problemi di natura statica ed igienico
sanitari – aggiunge Pileri –. Inserire nella legge urbanistica limitati
interventi di ristrutturazione e riqualificazione nelle zone turistiche F
rappresenti la chiave e la scintilla per il rilancio dell’economia delle media e piccole imprese. La
riqualificazione del patrimonio immobiliare, esteso alle zone turistiche deve
consentire con limitatissimi incrementi volumetrici intorno al 10 per cento di
attuare interventi generalizzati di ristrutturazione sugli immobili
esistenti».